Vi abbiamo parlato dei molti vantaggi, non solo ambientali ma anche economici, a cui potrete accedere acquistando un’auto elettrica. Dagli incentivi e i bonus nazionali e regionali, al risparmio sul costo del “carburante”, alla manutenzione ridotta a zero. C’è tuttavia una paura, che diventa presto un’obiezione da parte degli scettici e detrattori dell’elettrico, e cioè il costo di sostituzione delle batterie. Esiste un’errata convinzione che spinge a pensare che dopo alcuni anni le batterie delle auto elettriche debbano essere sostituite, e questa spesa porterebbe all’azzeramento di tutti i vantaggi economici accumulati negli anni. La frase che si legge più spesso è “dopo alcuni anni dovrai cambiare le batterie, che ti costeranno decine di migliaia di euro”. Poniamoci quindi una domanda, è vero che le batterie delle auto elettriche perdono di efficacia e dopo alcuni anni devono essere sostituite a caro prezzo? Vi diamo subito la risposta: “no, non è vero, le batterie sono fatte per durare negli anni ben oltre la vita media di un’automobile elettrica”.
Per darvi fiducia su quanto appena affermato, valutiamo alcuni dati, partendo dalla garanzia sulle batterie offerte dalle case automobilistiche. Ogni produttore di auto offre garanzie differenti sulle varie parti che compongono il veicolo, solitamente basate sull’usura degli stessi. Il pacco batterie ha una garanzia media di 8 anni o una quantità di chilometri tra i 160 mila e i 200 mila. Questi dati variano in base al produttore dell’automobile, ma solo di poco, quindi possiamo considerare un chilometraggio minimo di 170/180 mila chilometri o otto anni di vita. Se state valutando l’acquisto di un’auto elettrica e volete avere un dato più preciso, potete semplicemente effettuare una ricerca su Google con “Garanzia batterie” seguito dal nome della casa automobilistica.
Tesla, ad esempio, su una Model 3 Long Range / Performance offre una garanzia di 8 anni o 192 mila chilometri, a seconda dell’eventualità che si verifica prima. Continuando a leggere i termini di garanzia si trova anche un dato sulla conservazione della carica, che in questo esempio è “con almeno il 70% della conservazione della carica della capacità della batteria dopo il periodo di garanzia”. Questo significa che se in otto anni, o 192 mila chilometri, la batteria dell’auto dovesse rompersi (per qualsiasi motivo) o non caricarsi oltre il 70%, varrà la garanzia che sostituirà gratuitamente la batteria con una nuova.
Da questo esempio abbiamo due dati su cui ragionare: il primo è che otto anni o 192 mila chilometri non sono pochi, e sono perfettamente in media con la vita di un’auto. Ciò significa che ci sono buone chance di cambio auto prima del raggiungimento di uno di questi due traguardi. Tuttavia capiamo benissimo che molti, soprattutto coloro che considerano l’auto solo come un mezzo di locomozione e in cui non riversano alcuna emozione, vorranno tenerla per più tempo possibile, e quindi più di otto anni o percorrere più di 192 mila chilometri. Proseguendo quindi nel ragionamento, è lecito pensare che i dati di garanzia forniti da una casa automobilistica siano distanti dai dati reali, altrimenti rischierebbe di andare incontro a molti interventi in garanzia. In altre parole, dopo 8 anni (o 192 mila chilometri), la Model 3 presa in esame avrà un residuo di conservazione di carica distante dal 70%, e probabilmente sarà ben sopra all’80%, e addirittura realisticamente non distante dal 90%. Affermiamo ciò semplicemente perché una casa automobilistica non può definire delle soglie rischiose, soprattutto per delle componenti costose come le batterie. Se tali dati non fossero molto conservativi, il rischio sarebbe troppo elevato e porterebbe un produttore ad affrontare spese enormi per la sostituzione in garanzia dei pacchi batteria.
Cosa significa avere una riduzione, dopo 8 anni o quasi 200 mila chilometri, di un realistico 10/15% della capacità di una batteria ? Per una Model 3 o una Kona Electric, che offrono all’incirca la stessa autonomia, significherebbe passare da circa 500 km di autonomia a 430/450 chilometri. Stiamo parlando di una riduzione contenuta che non fa una reale differenza sull’uso quotidiano. Semplicemente vi troverete a caricare la batteria un giorno prima rispetto a quanto avete fatto precedentemente, e troviamo difficile immaginarci situazioni dove quei 50 chilometri possano cambiare radicalmente il modello d’uso dell’automobile.
Inoltre dobbiamo considerare anche il fatto che esistono buone abitudini che permettono di conservare la salute delle batterie, come l’evitare di caricarle e scaricarle completamente se non necessario. Siamo abbastanza certi che i dati di garanzia indicati dalle case automobilistiche non siano basati su “buone pratiche di ricarica”, piuttosto su condotte scorrette che possono portare a un deterioramento più veloce delle batterie. E ciò non fa altro che rendere la previsione a lungo termine ancora più ottimistica. Tesla ha già dimostrato come è possibile avere valori di mantenimento di carica superiore al 90% dopo oltre dieci anni, risultati ottenuti con batterie basate su tecnologie di dieci anni fa, quindi meno avanzate rispetto a quelle odierne.
Insomma, comunque la vogliate vedere, tutti i dati oggettivi portano a conclusioni che non suggeriscono la necessità di dover cambiare le batterie delle auto dopo alcuni anni, e offrono garanzie che dovrebbero far dormire sonni tranquilli ai possessori o potenziali acquirenti di auto elettriche.
Quello che risparmierete oggi, e negli anni a venire, acquistando un’auto elettrica, rimarrà inalterato nel tempo. Le batterie delle auto elettriche non si deteriorano velocemente e non dovranno essere sostituite costringendovi ad affrontare una grande spesa. E se avrete problemi, molto probabilmente usciranno ben prima di otto anni o 200 mila chilometri, lasso di tempo (o di strada) in cui sarete coperti da una garanzia del produttore che coprirà tutte le potenziali spese.
In collaborazione con: