Quando si discute di auto elettriche si sente spesso affermare che è fondamentale avere la possibilità di poter ricaricare a casa. Ma è davvero così? Se non possediamo un box con un punto di ricarica (presa elettrica classica o wallbox) è davvero un problema disporre di una vettura a batteria?
In realtà non ci sono grossi problemi perché basta un minimo di organizzazione. Ovviamente, bisogna fare prima delle considerazioni e valutare alcuni aspetti ma, in genere, anche senza un punto di ricarica a casa si può tranquillamente acquistare un’auto elettrica.
I VANTAGGI DI UN PUNTO DI RICARICA CASALINGO
Poter disporre di una wallbox a casa è un vantaggio, questo è innegabile. Ricaricare presso la propria abitazione è molto comodo, nonostante spesso parliamo di ricariche a bassa potenza, quindi molto lente.
Se si ha questa possibilità, basterà infatti tornare a casa e collegare la vettura alla wallbox per non avere più nessun tipo di preoccupazione riguardo l’autonomia dell’automobile per (almeno) tutta la giornata successiva.
Se poi abbiamo un impianto fotovoltaico, fare il pieno di energia potrebbe consentire un risparmio importante. Ricaricare a casa, tuttavia, a oggi, non è sempre possibile a tutti, per diverse possibili ragioni.
Abitiamo in una villetta senza un garage? Siamo in condominio ma non abbiamo un parcheggio oppure ci sono difficoltà nel poter mettere un punto di ricarica? Le problematiche possono essere molte. Quindi, niente auto elettrica?
AFFIDIAMOCI ALLA RETE PUBBLICA
Certo che possiamo acquistarla, ovviamente, ma, a oggi, va fatta una doverosa premessa. Per poter fare a meno della ricarica casalinga è importante che nelle vicinanze della nostra abitazione ci sia almeno una colonnina (se possibile veloce) che ci permetta di rifornire.
Se non si soddisfa questo requisito, gestire un’auto elettrica può essere effettivamente un po’ complicato. Fortunatamente, la diffusione delle colonnine pubbliche oggi è in continua crescita ed è sempre più facile trovare un punto di ricarica nelle vicinanze.
Be Charge, per esempio, ha già installato oltre 19 mila punti di ricarica in Italia, compresi quelli ancora non attivi. Inoltre, oltre 9 mila sono in fase di costruzione. Dalla sua applicazione, grazie agli accordi di roaming, è possibile accedere a oltre 185 mila punti di ricarica in tutta Europa.
SOLO UNA QUESTIONE ORGANIZZATIVA
Va detto poi che oggi le auto elettriche offrono un’autonomia sempre maggiore. Se 4 anni fa trovare un’elettrica con più di 300 km di autonomia (WLTP) era difficile, ora, mediamente, quasi tutte offrono almeno 400 km di percorrenza.
Questo significa che un pieno di energia può bastare per la classica settimana lavorativa con 30 km giornalieri medi. Ovviamente, poi ci sono sempre i casi particolari ma, mediamente, può bastare una ricarica a settimana.
Alla fine, se non si può ricaricare a casa, è sufficiente organizzarsi bene per poter utilizzare senza problemi un’elettrica. Per esempio, se a lavoro abbiamo modo di rifornire di energia, facciamolo. Se andiamo in un supermercato o un centro commerciale che offre la ricarica ai clienti, approfittiamone se il livello della batteria non è alto.
Allo stesso modo se capita di andare in un ristorante, in palestra o di passare una notte in albergo, sarà una scelta saggia lasciare l’auto in carica presso la colonnina più vicina, per poter caricare la batteria in un periodo di tempo in cui la vettura sarebbe stata ferma.
Se arriviamo a casa un po’ troppo scarichi, basterà caricare la vettura alla colonnina di ricarica vicino alla nostra abitazione (magari prenotandola prima dall’app Be Charge) per riportare la batteria a un livello di “sicurezza” che ci permetta di ripartire senza problemi anche in caso di emergenza. Se poi abbiamo una Fast o un’HPC nelle vicinanze, possiamo fare tutto molto velocemente.
Chiaro che fare tutto al calduccio di casa è molto più comodo ma con le autonomie attuali, le auto elettriche si possono utilizzare quasi come delle endotermiche quando si parla di rifornimenti di energia. Dunque, un pieno di energia e via per tutta la settimana.
Articolo a cura di HD Motori