Indipendentemente da fascia o segmento, tutte auto finaliste lanciate verso il titolo “Car of The Year 2021” e quindi il successo, sono elettrificate. In pole position due native elettriche come Fiat 500 new e VW ID.3, che insieme alle ibride plug-in si ricaricano presso colonnine pubbliche.
Ogni anno il titolo di Car of the Year concentra parecchio interesse per tutto il mondo automotive europeo e mondiale. Una premiazione poco seguita nei suoi dettagli di svolgimento forse, essendo dedicata agli specialisti dell’auto, ma poi sempre ben visibile a livello popolare nel risultato che giunge durante i primi mesi dell’anno. È dal lontano 1964 che si assegna questo ambito premio, poi evidenziato da adesivi e loghi su brochure, promo o vetture stesse che si prendono la prestigiosa “tacca” con le molte bandiere a corollario. Il titolo 2021 ne concentra ancora più del solito, di attenzioni, per vari motivi tra i quali l’elettrificazione consacrata elemento fisso.
Passo definitivo
Conferito da giuria qualificata, numerosa e ancor più esperta di auto, a rappresentanza di ben ventitré nazioni, il Car of the Year 2021 arriva in un momento particolare. Quello dove le novità a quattro ruote che devono mediamente “durare” almeno cinque anni, sono uscite mentre il mondo stava cambiando per la pandemia. Quello dove la svolta elettrica compie il suo più evidente passo nelle concessionarie, un ingresso massiccio senza precedenti.
Le Case auto tengono parecchio a vedere una propria nuova vettura premiata e la storia stessa ci dice che mai la vincitrice, addirittura le prime tre in annate “buone”, sia modello che poi il mercato e gli addetti al settore non apprezzino. Le somme tirate a fine 2020 per i volumi di vendita contano sia un ridimensionamento dovuto all’emergenza sanitaria (Cina a parte, l’Europa scende tra il 20% e il 30%) sia il fortissimo messaggio dell’elettrificazione: più che protagonista, ovunque.
In mezzo alla tempesta di mobilità ridotta per emergenza, crescite a doppia cifra anche nella vecchia Europa per EV e auto ibride, con peso relativo dei modelli dotate di spina in salita per ogni segmento. Fino a divenire prime protagoniste con le loro batterie di varia durata nei discorsi “da bar e da social” grazie sia alla mole di novità per tutti i marchi. Vetture interessanti, palesemente belle esteticamente e godibili negli interni che abbozzano le prime rivoluzioni nel design.
Ad alimentare i suddetti “discorsi” ci sono i forti incentivi che Stato e alcune Regioni mettono a disposizione nel 2021. Addirittura la Lombardia somma bonus massimo pari a quello del governo centrale, raddoppiando i già cospicui 8.000 euro in caso di un acquisto di nuova auto elettrica con rottamazione. È il momento dei cosiddetti BEV, che escono dalla fase di concept da salone, di veicolo solo per pionieri o modelli ancora da affinare: il 2021 pone le nuove auto con la spina a piene protagoniste e, logicamente per il Premio, vincitrici.
Come ricaricano “le migliori del ‘21”
Con una fase storica e di mercato del genere, oltre che per la spinta green vigorosa in alcune nuove realtà politiche, tra le quali anche quella americana, pare logico trovare auto elettriche o elettrificate tra le papabili di titolo. Ma se qualcuno arroccato nelle esperienze motoristiche del secolo scorso aveva dubbi, basta vedere la selezione finale per rendersi conto di come i tempi sono mutati, anche per chi da smaliziato amante cresciuto tra i motori termici, oggi deve valutare quanto arriva in concessionaria. Dopo la prima scrematura, che ha portato a ventinove novità auto del 2020, ora la rosa finale delle sette che si contenderanno il titolo è fatta di modelli tutti con batteria e almeno un motore elettrico disponibile. Si parla infatti di: Citroën C4, Cupra Formentor, Fiat New 500, Land Rover Defender, Škoda Octavia, Toyota Yaris e Volkswagen ID.3.
Tra queste alcune sono auto native elettriche, unicamente spinte da energia accumulata nelle batterie da ricaricare alla colonnina. Altre dispongono di versioni elettrificate più o meno pesantemente, come le ibride plug-in. Proprio le due icone del mondo VW ed FCA, ID.3 e 500e, sono per molti addetti ai lavori quelle che si contenderanno quel logo multicolore da citare nelle proprie campagne promozionali, oltre che da inserire e vantare negli annali.
Comunque vada il primo di marzo, data della proclamazione, il dato è rilevante. Se in Italia ameremo più la 500 e altrove la ID.3, piuttosto che un poderoso Defender, poco cambia. È palese che il 2021 segni un nuovo grande passo, con un nuovo maggior peso per le auto con motori elettrici e batteria. A discapito non solo dei modelli diesel, ma anche di quelli a benzina poiché la presenza è ormai trasversale. Una selezione come quella di Car of the Year, coerente alle tendenze di produzione ma anche di gradimento degli utenti più interessati alla nuova mobilità, ci mostra il meglio che i grandi gruppi portano per la prima volta in strada oggi.
Premio in arrivo per PSA o FCA, piuttosto che VW o JLR, oppure Toyota. Gruppi automobilistici leader nel mondo che “fanno” il mercato con i soli giapponesi che hanno qui in lizza il loro cavallo di battaglia ibrido classico, ma al contempo hanno già svelato che arriveranno con inedite Toyota BEV, a breve. Andiamo allora a dettagliare il tipo di batteria e tempi di ricarica per quelle che sono auto destinate a dominare non solo nelle campagne di comunicazione e nelle classifiche dei media durante i prossimi test-drive, ma anche sul mercato e a seguire popoleranno i parcheggi, nel giro di pochi anni.
Dotate di spina per ricarica ma con limite alle colonnine AC, come le molte Be Charge Quick (fino a 22 kW) presenti in tutta Italia, troviamo le varie auto novità 2021 Plug-in. Cupra Formentor e Skoda Octavia, che in variante PHEV di potenza che possono sfiorare i 250CV, sfruttano entrambe una batteria da 13 kWh. Per dare circa 50-70 Km di autonomia elettrica in WLPT, variabili secondo il modello e la potenza. La ricarica può avvenire in circa 3,5 ore, usando fonti AC accettate fino a 3.6 kW.
Tra le vetture che supportano una ricarica estremamente rapida, possibile alle colonnine super veloci come le Be-Charge Fast (fino a 150 kW) ci sono le native elettriche.
La piccola italiana Fiat 500, che nella versione prestante da 42 kWh offre 320 Km di autonomia, sfrutta due tipi di ricarica da colonnina pubblica: il cavo Modo3 raggiunge una potenza di 11 kW e consente di ricaricare l’80% in meno di tre ore. Le stazioni di ricarica rapida DC Fast, accettando potenza fino a 85 kW, permettono di caricare l’80% in 35 minuti.
La francese Citroen C4, in caso di versione pura elettrica denominata E-C4, usa varie soluzioni di ricarica. La più prestante è via colonnine pubbliche Fast 100 kW: ricarica all’80% in trenta minuti. A bordo un pacco batterie da 50 kWh, che permette fino a 350 km in WLTP.
La regina della rivoluzione elettrica tedesca, la ID.3, dispone di varie batterie e potenze, offrendo la maggior varietà di opzioni per ricaricare. La versione più appetibile al lancio, quella media con batteria da 58 kWh e 420 Km di range dichiarato, accetta sia colonnine AC sia DC. Con le prime si arriva a 11 kW per ricaricare in 5,3 ore circa. Sfruttando delle colonnine veloci da 100 kW invece, come le Be Charge Fast, si può “fare il pieno” alla ID.3 in solo mezzora.
Per la prestigiosa fuoristradista inglese infine, Land Rover Defender PHEV, ci sono batterie da 19,2 kWh che richiedono circa trenta minuti per l’80% di carica tramite colonnine veloci a 50 kW (velocità massima accettata). Tempo che sale a circa due ore con le colonnine meno potenti, da 7 kW.
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