Il nostro viaggio elettrico nelle Cinque Terre attraverso gli splendidi paesaggi di questo angolo di Liguria
La bellezza delle Cinque Terre è indubbia. Il loro fascino è anche recentemente approdato al cinema, per la prima volta in versione cartoon, grazie al successo di Luca, una delle ultime fatiche di casa Pixar. La pellicola ha attirato ulteriori attenzioni su questa zona, già apprezzatissima meta del turismo europeo.
Il mare, la storia e gli splendidi paesaggi di questo angolo di Liguria possono essere apprezzati in diversi modi e perché no, anche a bordo di un’auto elettrica. Nella Regione a due passi dalla Francia Be Charge ha installato decine di punti di ricarica ed è a La Spezia, dalla colonnina di Via Dalmazia, che iniziamo il nostro tour, dopo esser giunti in mattinata da Milano.
Giorno 1 – La Spezia, Riomaggiore e Manarola
Lasciata in carica l’auto nella colonnina vicino Piazza Matteotti, decidiamo di fare un breve giro in città. Pur non facendo strettamente parte delle cosiddette Cinque Terre, una passeggiata nella località marinara è un’ottima e piacevole scelta.
Senza accorgercene arriviamo fino al Castello San Giorgio. Dalla fortezza, costruita su una collina, si può godere di una splendida vista sulla cittadina. Dopo esser scesi e aver mangiato qualcosa per spezzare la fame, andiamo a recuperare l’auto per iniziare il tour, diretti a Riomaggiore.
La Spezia
Il percorso in auto è davvero breve e dopo pochi minuti arriviamo al primo paese scelto per il nostro itinerario. Posteggiata l’auto – fortunatamente non è alta stagione – ci dirigiamo verso Piazza Vignaioli, una delle piazze principali del paese. Giunti alla fine della piazza scattiamo qualche foto, scorgendo dei panorami davvero suggestivi.
L’antico borgo, il più orientale e più meridionale delle Cinque Terre, ha una cultura essenzialmente contadina e non marinara, con il piatto tipico che è rappresentato dalla torta di riso salata, preparata secondo tradizione in occasione della festa patronale di san Giovanni Battista.
Riomaggiore
Approfittando delle squisite specialità della zona, ci accomodiamo in una trattoria per pranzo, dopo esserci persi nei vicoli di Riomaggiore. Ben rifocillati, indossiamo un paio di scarpe comode per raggiungere il secondo villaggio del nostro tour, per il quale decidiamo di percorrere la strada più lunga, la famosa Via dell’Amore, sviluppata su un sentiero mozzafiato.
Manarola
La Via dell’Amore è scavata direttamente nella roccia, al fianco della rupe. In 30 minuti raggiungiamo Manarola, ammirando paesaggi incredibili lungo tutto il percorso. Il paese si estende attorno al corso, ora non visibile, del torrente Groppo, dal quale si estendono una serie di stretti vicoli lastricati in pietra che raggiungono le case sui fianchi del promontorio e degli orti.
Parallelamente si sviluppa la cosiddetta via di Mezzo, di grande importanza per il borgo prima della copertura del torrente. Una curiosità riguarda la piramide bianca in cemento che spunta tra le case nella piazza principale, che rappresenta un segnale trigonometrico per i naviganti.
Prima di tornare a Riomaggiore, ci dirigiamo verso il miglior punto panoramico della città. Per raggiungere il belvedere si percorre la via principale verso il porto, poi si continua a seguire il sentiero lungo la costa per passare dall’altra parte del mare, attraverso il paese.
Lì si trova un sentiero con ringhiera con panchine su cui sedersi per godere della migliore vista della zona. Con calma riprendiamo la Via dell’Amore e torniamo a Riomaggiore, dove passeremo la serata e la notte.
Giorno 2 – Corniglia, Vernazza e Monterosso
Per il secondo giorno di questo itinerario di tre giorni nelle Cinque Terre, esploreremo gli altri tre paesi del comprensorio: Corniglia, Vernazza e Monterosso. Svegli di buon’ora, dopo aver fatto colazione di fronte al mare, recuperiamo l’auto e ci dirigiamo a Corniglia, il villaggio generalmente meno affollato di tutte le Cinque Terre.
Corniglia
Corniglia è l’unico villaggio non costruito direttamente sull’acqua, che poggia le sue fondamenta su una collina: parcheggiata l’auto, dovrai salire 382 gradini per raggiungere il paese. La località è davvero suggestiva, tanto che anche Boccaccio nel suo Decamerone la citò.
Il paese si sviluppa lungo la via principale, via Fieschi, che collega il centro storico e la parrocchia di San Pietro al belvedere della terrazza di Santa Maria. E se sotto il piazzale della chiesa si possono ammirare alcuni resti di sculture e architetture medioevale, è proprio la terrazza ad essere luogo imperdibile di una visita a Corniglia.
Da qui, si apre un panorama straordinario: i monti e il Santuario della Madonna delle Grazie da un lato, il mare con la piccola baia che forma la Marina di Corniglia e la Spiaggia di Guvano dall’alto. Dopo aver pranzato con un ottimo piatto di pesce torniamo all’auto diretti a Vernazza.
Vernazza
Spesso chiamato il Gioiello delle Cinque Terre, è considerato dai più il borgo più bello tra tutti. Giunti nel borgo continuiamo la nostra ricerca dei panorami, passeggiando verso uno dei punti panoramici più noti del loco.
Ci dirigiamo verso il lato destro del paese, sul sentiero Monterosso-Vernazza. Da lì, risalendo il sentiero e tornando indietro troveremo diversi punti per vedere il panorama su Vernazza. Dopo aver scattato qualche foto, decidiamo di visitare la chiesa di Santa Margherita d’Antiochia, l’edificio più imponente dell’area portuale di Vernazza.
Presumibilmente costruito qui dopo che le ossa di Santa Margherita furono ritrovate su una spiaggia vicina, è la sua insolita torre ottagonale (situata su un lato della chiesa diverso dal solito) che la distingue dalle altre lungo la costa. Al termine della visita, ci dirigiamo a Monterosso, ultima tappa – non per importanza – del nostro weekend ligure.
Monterosso
A differenza degli altri quattro paesi delle Cinque Terre, Monterosso ha una città vecchia e una nuova ben distinte, divise da un tunnel scavato sotto il promontorio di San Cristoforo. Dopo aver lasciato l’auto presso il parcheggio Loreto, ci dirigiamo alla città vecchia.
Questo tratto del paese è dominato dalle mura dell’antica fortezza – la Torre Aurora – e dai resti del Castello dei Fieschi, oltre che dalla Chiesa di San Giovanni Battista e dal Convento dei Cappuccini. Qui troverete anche case dai colori vivaci, strade tortuose e ripide scalinate in pietra, comuni a tutti e i villaggi delle Cinque Terre.
Detta anche Fegina, la sezione moderna si estende lungo la costa dal promontorio di San Cristoforo fino a Punta Mesco. È qui che si trova la spiaggia più bella di Monterosso (anzi, la spiaggia più bella delle Cinque Terre), la stazione ferroviaria e uno dei due parcheggi per i visitatori.
Le due zone distano circa 15 minuti l’una dall’altra: dopo averle girate entrambe ci accomodiamo in un’enoteca per una piacevole degustazione al tramonto. Giunti al termine di questo weekend, facciamo ritorno in città, non prima di aver fatto un pit stop di ricarica a La Spezia.
I ricordi che ci portiamo a casa sono molti, ma quello che ci ripromettiamo è di tornare in questa splendida Terra in periodo estivo, per poter godere appieno delle spiagge della Riserva Naturale.