Dal cuore del Lazio, a due passi da Roma, fino alla sua estremità meridionale, si snoda il nostro itinerario.
Si parte da Frascati, grosso centro dei Colli Albani, con parte del suo territorio compreso nel Parco Regionale dei Castelli Romani, si prosegue alla volta di Velletri, antica città contesa dai Volsci e dai Romani, per scendere poi a sud alla volta della bellissima Sperlonga, delizioso borgo del litorale laziale, e chiudere il viaggio alla scoperta del Lazio del sud, a Gaeta, per scoprire la sua zona antica ricca di tesori storici, a due passi dalla Campania.
GIORNO 1 – DA FRASCATI A VELLETRI
Carichiamo l’automobile a Monte Porzio Catone, borgo collinare nell’area dei Castelli Romani, stretto tra il caratteristico centro di Monte Compatri e la cittadina di Frascati. È quest’ultima la prima tappa del nostro itinerario in terra laziale. Situata a oltre trecento metri di altitudine e in posizione dominante rispetto a Roma, Frascati è tra i centri nevralgici dei Castelli Romani.
Qui, nel verde dei colli, la nobiltà papale si fece costruire sontuose residenze patrizie tardo rinascimentali e barocche, destinate ad attività di rappresentanza e soggiorni estivi della corte pontificia. Ad alcune visitabili se ne uniscono altre che sono divenute lussuosi alberghi, mentre altre ancora sono residenze private.
Trascorriamo la mattinata visitando la cittadina, tra affacci su Roma ed edifici storici, tra cui villa Aldobrandini, dalla storia plurisecolare, posta su un’altura panoramica all’ingresso della cittadina, e villa Torlonia, entrambe facenti parte delle 12 Ville Tuscolane. Visitiamo poi la cattedrale di San Pietro Apostolo, dalla bella facciata affiancata da due campanili entrambi con orologio, e dall’interno a croce greca, la chiesa del Gesù, costruita alla fine del XVI secolo, la chiesa di Santa Maria in Vivario e il palazzo Vescovile.
Città del Vino, Frascati è terra di produzione di vini celebri come il Cannellino, il Frascati Dop e il Frascati Superiore, che acquistiamo in una delle tipiche fraschette, i locali adibiti alla mescita del vino novello da accompagnare con prodotti tipici locali. Proprio in una caratteristica fraschetta ci concediamo il primo pranzo nei Castelli Romani con un misto di salumi e formaggi e un assaggio di verdure grigliate sott’olio.
Dopo lo stuzzicante pranzo lasciamo Frascati per raggiungere Velletri. Ce la prendiamo con comodo e ci godiamo i panorami dei Colli Albani. In questa bella zona collinare a sud di Roma ci colpiscono i due laghi vulcanici di Nemi e Albano, dove ci fermiamo per due brevi passeggiate, e i tanti torrenti che bagnano la zona.
Giungiamo a Velletri in serata per la cena. Un bel piatto di pappardelle al cinghiale accompagnato da un buon bicchiere di vino dei castelli è quello che ci vuole dopo le numerose soste del pomeriggio.
GIORNO 2 – DA VELLETRI A SPERLONGA
Dedichiamo la mattinata alla scoperta della cittadina situata all’estremità meridionale dei Colli Albani. Velletri è situata in posizione panoramica ed è immersa nel verde delle vigne che fanno da cornice all’abitato. Ricca di storia e tradizioni, era meta di villeggiatura già in epoca romana. Dell’apprezzato centro di produzione vinicola ci godiamo l’abitato, ricco di palazzi storici, come il palazzo Vecchio o dei Conservatori e il palazzo Comunale, e chiese, come la cattedrale di San Clemente, in stile Rinascimentale e Barocco. Tra le porte d’ingresso nell’antica Velletri c’è l’imponente e suggestiva Porta Napoletana, edificata nel 1511, con torrioni merlati.
Per il pranzo ci gustiamo un misto di carni alla griglia che annaffiamo con un buon vino locale, un Velletri rosso riserva Doc.
Nel pomeriggio riprendiamo il nostro itinerario dirigendoci alla volta del mare. La nostra meta è adesso Sperlonga, perla laziale del Tirreno. Ci attende quasi un’ora e mezza di viaggio e circa ottanta chilometri, un percorso tra le fertili campagne dell’Agro Pontino, regione storico-geografica del Lazio. Nel tardo pomeriggio eccoci a Sperlonga, borgo gioiello del litorale laziale. L’attrazione del mare è troppo forte: lasciata la macchina ci regaliamo una passeggiata tra le luci della sera godendoci il dolce rumore delle onde. La cena non può che essere a base di pesce, con un’insalata di mare e una frittura di alici, che accompagnamo con un fresco vino bianco locale.
GIORNO 3 – DA SPERLONGA A GAETA
Dopo la colazione e una passeggiata al caratteristico porticciolo, partiamo alla scoperta del borgo antico di Sperlonga, terra ambita da Turchi e Saraceni, attirati dalla bellezza del suo litorale dove Tiberio fece erigere una delle sue residenze. Sperlonga è un’alternanza di emozioni, tra luce, profumi, colori e affacci: tra i suoi vicoli ci si deve lasciar trascinare dalla curiosità e prepararsi a continue sorprese. Scalette, archi, vicoli e piazzette rendono questo borgo del Lazio meridionale affacciato sull’Arcipelago Ponziano una delle mete dei nostri mari più incantevoli. Tra i tesori del centro storico c’è la chiesa di Santa Maria, risalente al XII secolo. Dopo aver ammirato il borgo visitiamo il Museo Archeologico Nazionale, orgoglio locale, che propone materiale proveniente dalla vicina grotta di Tiberio, e una ricca collezione scultorea, con statue, oggetti in bronzo, suppellettili in ceramica e terrecotte.
Chiudiamo la nostra permanenza nel bellissimo borgo tirrenico con un pranzo con vista mare con un piatto di pasta, cozze e pecorino e un fritto di calamari.
Lasciata Sperlonga, ci dirigiamo verso l’ultima tappa del nostro itinerario, Gaeta. Ci godiamo i poco più di sedici chilometri di percorso in circa una mezz’ora di viaggio, lasciandoci rapire da belle viste sul mare. Anche Gaeta, come Sperlonga, custodisce una storia di assalti e scorribande fino a quando divenne roccaforte del Regno di Napoli, dei potenti Borbone. A Gaeta infatti, nonostante sia terra laziale, si respirano lo spirito e le atmosfere partenopee: Napoli è più vicina di quanto si pensi. Lasciata la macchina ci godiamo il lungomare Caboto, dove il colpo d’occhio regala il blu del mare, popolato di barche, il borgo marinaro e il centro storico. Ci addentriamo poi in Gaeta Vecchia, quartiere medievale della cittadina litoranea, e ci lasciamo trasportare dai suoi scorci caratteristici, tra torri, pittoresche scalinate, antiche chiese, campanili, dimore patrizie e botteghe artigiane. Una fitta rete di stradine ricopre l’abitato arroccato su uno sperone roccioso a strapiombo sul mare. Ricca di storia, Gaeta vanta anche numerose testimonianze architettoniche tra le quali vi sono la chiesa bizantina di San Giovanni a Mare, il santuario della Santissima Annunziata, la cattedrale dedicata ai santi Erasmo e Marciano e a Santa Maria Assunta in Cielo e il castello Angioino-Aragonese, tra i simboli della città, che domina con la sua mole imponente la costa e che in passato era sede del carcere militare.
È la cena a segnare l’epilogo della nostra vacanza laziale. Non potevamo non assaggiare la tipica Tiella di Gaeta farcita con scarola e olive. Ci assaporiamo la specialità locale godendoci gli ultimi riflessi di luce. Lentamente la sera avvolge anche questo estremo, caratteristico lembo di Lazio, dove si respira l’aria della vicina Campania.
Articolo a cura di Luca Sartori.