È tra una delle principali città francesi e una perla delle Alpi che si snoda l’itinerario alla scoperta della regione amministrativa dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
Un tour di scoperta da Lione, grande città alla confluenza dei fiumi Rodano e Saona, a Chamonix-Mont-Blanc, rinomata stazione sciistica all’ombra del Massiccio del Monte Bianco, passando da Grenoble, grosso centro universitario e di ricerca, Chambery, nel basso Medioevo capitale del Ducato di Savoia, e Annecy, affacciata sul lago omonimo e dal bellissimo centro storico caratterizzato da canali, vicoli acciottolati e facciate color pastello. Un viaggio tra colori e città dalle origini millenarie, acque cristalline e grandi montagne.
Qui potete trovare una mappa, aggiornata al momento in cui si scrive, dei punti di ricarica nominati nell’articolo.
GIORNO 1 – Da Lione a Grenoble
È da Lione che parte il nostro tour in Alvernia-Rodano-Alpi. In attesa che si completi la ricarica della vettura presso la colonnina interoperabile da cui ricaricare con l’app Be Charge, in Rue Sala 26, scegliamo di goderci la Città Vecchia, cuore storico del capoluogo della regione. Sulla penisola formatasi nei secoli tra i fiumi Rodano e Saona ci perdiamo tra vicoli, piazzette, antiche botteghe, passaggi segreti e grandi chiese come quella di San Paolo, quella di San Giorgio e quella di St. Jean.
In tarda mattinata, dopo un veloce spuntino in una tipica trattoria locale, una bouchon, dove assaggiamo la classica insalata a base di cipolle gratinate, cardi e formaggi, lasciamo il capoluogo per dirigerci alla volta della vivace Grenoble.
Dopo circa un’ora e mezza di automobile ci troviamo nella capitale delle Alpi francesi. Situata ai piedi delle montagne, la più grande città alpina d’Europa è oggi uno dei centri tecnologici e scientifici di eccellenza d’Europa, oltre a essere un centro turistico apprezzato. Famosa per gli sport invernali e per i suoi interessanti musei, Grenoble è una città dalla vivace vita culturale.
Dedichiamo il pomeriggio alla visita del suo centro storico: cuore della vita mondana cittadina è place Grenette, un tempo sede delle condanne capitali, principale slargo cittadino ricco di caffè, locali e negozi. Proseguiamo sulla vivace Gran rue, che collega place Grenette e place St-Andrè, importante arteria del quartiere centrale di Notre-Dame, area pedonale che sorge all’interno di quella che era la cinta muraria medievale della città. Giungiamo in place St-Andrè, sulla quale si affacciano la collegiata di St-Andrè, gioiello romanico e gotico, e il palazzo del Parlamento del Delfinato, un tempo sede della corte civile istituita da Luigi XI nel 1453. Proseguiamo la passeggiata e arriviamo al cospetto della cattedrale de Notre-Dame, principale luogo di culto della città e monumento storico di Francia dal 1862.
Per la cena ci gustiamo due piatti tipici della zona del Delfinato, antica provincia francese. Iniziamo con i tipici ravioli del Delfinato, piccoli quadrati di pasta a base di farina di grano tenero e uova fresche, farciti con ricotta, formaggio Comtè, uova e prezzemolo, che assaporiamo al naturale, con una semplice noce di burro e un po’ di formaggio grattugiato. Dopo i ravioli passiamo al gratin dauphinois, preparato con patate tagliate a fette sottili e precotte nel latte, alle quali si aggiungono sale, pepe e aglio, per poi essere ricoperte di panna e piccoli pezzi di burro prima di essere introdotte in forno per la gratinatura. Gratin che accompagnamo con un’insalata verde.
GIORNO 2 – Da Grenoble a Chambery
Ci svegliamo nella città di Stendhal, scrittore francese amante dell’arte e appassionato dell’Italia, dominata dal forte della Bastiglia, imponente struttura risalente al XIX secolo situata a quattrocento metri di altezza sul livello del mare. Dopo la colazione raggiungiamo il Museo di Grenoble, di belle arti, arte contemporanea ed egittologia, situato a due passi dalle acque del fiume che bagna la città, l’Isère. Tra i più importanti musei d’Europa riguardo alle collezioni di pittura e arte moderna, è anche noto come il più antico museo d’arte contemporanea di Francia, che già negli anni Venti del Novecento acquistava opere di Picasso o Modigliani.
Lasciamo Grenoble con l’auto carica, dopo averla caricata presso Rue des Alliés 117 e ci rimettiamo in viaggio. Si va in direzione nord, alla volta di Chambery. Poco meno di sessanta chilometri sulla nostra auto elettrica che percorriamo in circa un’ora. Antica capitale del Ducato di Savoia e oggi capoluogo della Savoia, dipartimento della regione Alvernia-Rodano-Alpi, Chambery è incorniciata dalle Alpi.
Ci concediamo una sosta gastronomica assaporando una delle specialità savoiarde nata del XIX secolo, la sostanziosa raclette. Un tripudio di sapori tra formaggio fuso, patate, carni, verdure e salumi che accompagnamo con un Chignin-Bergeron, vino bianco fruttato ottimo con il pesce e, appunto, con il nostro piatto.
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita della città: vicoli medievali, stradine e cortili caratterizzano il centro storico, dove palazzi storici e piazze regalano scenari affascinanti. Tappa imperdibile è la cattedrale di San Francesco di Sales, eretta nel XV secolo dai francescani, dalle splendide pareti interne e dalla volta interamente dipinte a trompe l’oeil. Altra tappa imperdibile è la fontana degli Elefanti, tra i monumenti simbolo della città. Sono quattro gli elefanti che ornano la fontana ai quattro punti cardinali, formando una croce di Savoia, pachidermi che evocano la traversata delle Alpi di Annibale nel 218 a.C. A poca distanza dalla fontana c’è poi il castello dei Duchi di Savoia, con la torre che ospita il Grand Carillon de Chambéry.
Per la cena scegliamo un tartare di manzo con contorno di patatine fritte e insalata, e chiudiamo la giornata con una passeggiata nella notte di Chambéry, tra i suggestivi vicoli del suo centro storico. Lasciamo l’auto a “riposare” in carica, nei dintorni dell’albergo, presso la colonnina di ricarica in Av. de Chambéry 450.
GIORNO 3 – Da Annecy a Chamonix-Mont-Blanc
Lasciamo la bella Chambèry, la “Città dei Duchi” incastonata tra i monti Bauges e Chartreuse, per dirigerci alla volta di Annecy.
Sono cinquanta i chilometri che percorriamo per raggiungere il capoluogo dell’Alta Savoia. Allo straordinario anfiteatro naturale che fa da cornice alla città, del quale fa parte uno dei laghi più puliti d’Europa, si unisce lo splendido centro storico, ricco di tesori artistici e monumentali.
Prima di pranzo ci godiamo le rive del lago. Una rigenerante passeggiata ci regala incantevoli scorci sull’acqua a due passi dalla zona antica, prima di accomodarci in un ristorante per godersi una tipica tartiflette, con formaggio Reblochon, patate, cipolle e pancetta.
È la scoperta della città vecchia di Annecy ad impreziosire la prima parte di pomeriggio: tra vicoli acciottolati e canali dal fascino unico, viviamo un salto nel tempo tra edifici dai colori pastello, canali e pittoreschi ponticelli. Il vivace centro di antico di Annecy è anche ideale per fare acquisti, tra botteghe gastronomiche e piccoli negozi di souvenir. Da non perdere poi una foto nei pressi del Palais de l’Île, palazzo simbolo di Annecy, dal passato di prigione, tribunale e manicomio, situato sul Thiou, il piccolo fiume che alimenta la rete di canali della città.
Lasciamo la bellissima Annecy e partiamo alla volta di Chamonix-Mont-Blanc. Un centinaio di chilometri percorsi nel cuore delle Alpi ci portano nel borgo alpino che fu la culla dell’alpinismo, meta di sciatori e alpinisti che qui trovano il loro paradiso. All’ombra del gigante delle Alpi, Chamonix-Mont-Blanc è una stazione sciistica di fama mondiale. Lasciamo l’auto in carica presso Av. de Courmayeur 196 e ci godiamo la splendida località.
Straordinario è il colpo d’occhio sul Massiccio del Monte Bianco che ci regala questo borgo alpino al nostro arrivo. Il freddo pungente delle Alpi si fa sentire e dopo una passeggiata nel borgo ci rifugiamo in un caldo ristorante per farci servire una sostanziosa polenta con funghi, epilogo di tre giorni indimenticabili nelle terre dell’Alvernia-Rodano-Alpi.
Articolo a cura di Luca Sartori.