Nei prossimi mesi ed entro il 2021, tutte le grandi Case si posizionano a dovere sul mercato EV, con modelli appetibili. L’Italia conta su 500e per distinguersi, in una Top10 delle compatte dove è impossibile primeggiare senza innovare e dare valore aggiunto all’utenza.
Per chi conosce il mondo dell’auto e i trend in corso, questo 2020 è un anno di riferimento. Nonostante la pandemia e la crisi netta per tutta la filiera automotive, specialmente durante il lockdown, il salto negli anni Venti vuole dire EV di quelli appetibili per la massa. Basta analisi, modelli con ipotesi a medio termine e tanti belle concept-car elettriche. Ora si passa alla sostanza verificabile con mano per tutti, o quasi. Per l’Italia arriva la nuova Fiat 500 BEV, che non può che essere riferimento principe nel mercato nostrano. L’inedita citycar di segmento A torinese, spinta da un motore capace di 118CV, se la vede nel proprio segmento con parecchie rivali europee e non solo. Non sono modelli figli di un’intenzione, derivati dall’impronta classica, pieni di compromessi. Quelle auto al debutto nel 2020 e 2021, sono auto nate su pianali e con sistemi veicolistici ad-hoc per l’elettrificazione piena (BEV). Sembra poco, dietro a nomi e forme note, ma è proprio questa nuova generazione di auto compatte elettriche, quella che segnerà un’epoca per l’utenza e per l’aftermarket (oltre a motori e alimentazione, cambiano anche i sistemi di climatizzazione e gli pneumatici, per esempio).
Come molti storici sanno citare i modelli che “motorizzarono” certe nazioni, partendo proprio dalla vecchia 500 per noi italiani e il Maggiolino per i tedeschi, altri citeranno un domani queste vetture del post-Covid. Come quelle che hanno “elettrizzato” la mobilità per davvero. Un target di utenti che si estende inesorabilmente, come visto dalle prime analisi delle immatricolazioni 2020. Spinto da quello che era uno “zero virgola” non solo da una scheda tecnica e dagli incentivi, ma da prodotti che si fanno apprezzare subito, per il gradevole effetto innovativo.
Prestazioni crescenti
Facendo una piccola scrematura, tra quanto in arrivo dai concessionari e pronto a sfruttare le campagne d’incentivo statale (ma anche delle Case stesse, consce di quanto conti essere protagoniste subito) notiamo che si parla di modelli con autonomia variabile ma spesso oltre i 350 Km. Un dato valido per la maggior parte di utenza urbana, che troverà sempre più modo di “biberonare” anche quando non serve su nuovi punti disponibili, oppure ricaricare a pieno, nella notte. Un dato utile, quello di percorrenza certificata e punti ricarica in aumento sul territorio, per far sentire fiduciosi nuovi automobilisti e vecchi amanti annoiati del termico.
Le potenze alla ruota, che si aggirano spesso su valori doppi rispetto alle popolari city-car a benzina Euro6, bastano a far viaggiare molto spedite queste vetture. Si paga qualcosa solo in velocità massima, volutamente limitata da tutti in centralina. Un valore per molti giovani “da dimenticare” volendo rientrare nelle regole del CdS e della sicurezza. È anche questo un dettaglio spesso poco considerato ma positivo, per la diffusione in massa dei nuovi EV in uso prevalentemente urbano. Sono quelli con batterie meno voluminose e pesanti, anche meno onerose nella gestione e nello smaltimento a lungo termine.
Costi gestibili
La scommessa delle Case è sui servizi, legati a nuove vetture elettriche sempre connesse e ricche di Infotainment che supportano molte App. Prima dell’auspicato V2G, per il successo degli EV verso nuovi ma preparati utenti, occorreranno anche buone complementarità del lato costi, affiancabili a immagine e software di ottimo livello. Imposte, Assicurazioni, Manutenzioni, Costi di esercizio in genere (incluse ZTL o parcheggi) e poi quelli energetici. Un mondo analogo, ma per nulla identico a quello delle termiche. Un mondo ormai pronto con l’appoggio sottoscritto di società finanziarie ed energetiche, in partnership con le Case. Si dovrebbe così agevolare l’utenza vicina per la prima volta alle vetture elettriche. Ogni concessionario ha proprie convenzioni e piani da esibire e le stime finali delle singole Case variano molto, secondo i modelli presi come esempio. Facilmente, si aggirano oggi intorno ai 1.000 euro abbondanti di risparmio annuo, pensando al guidatore italiano medio per una city-car o compatta termica sostituita con una elettrica, di nuova generazione 2020.
Top-10
Andando al sodo. Quali i modelli più attesi nel segmento A e B, per quest’autunno e il 2021? A seguire una piccola classifica, dove il segmento B è molto più combattuto, con velleità non strettamente urbane e colossi tedeschi o francesi che da anni proclamano “Electric for All”. Durante le stagioni e con i vari debutti, potremo approfondire le maggiori protagoniste in singole prove, o comparazioni mirate: su lato guida, ADAS, Infotainment o costi gestione. Per tutte il vantaggio di essere realmente vetture nuove e non solo dei restyling su pianali decennali, come avviene per alcune termiche.
FIAT 500e
Sotto il bel vestito senza tempo, il pregio di una piattaforma davvero nuova e modulare. Quella buona per accogliere un setting da guida diretta e anche sportiva (118 i CV, ma non è detto prima o poi possa esistere addirittura una Abarth 500 BEV) e poi: batterie 42 kWh, ricarica veloce 85 kW (80% in 35 minuti) tutti gli ADAS che fino a oggi 500 e Panda termiche non avevano, né di serie né come optional. I 400 Km di range promessi per usi urbani (320 in WLTP) sono un riferimento a dir poco ottimale per il segmento.
HONDA e
Molto attesa e personalissima, il trionfo del minimalismo apparente, con tecnologia di livello giapponese. È lei l’antagonista pericolosa per 500e, che però non vedremo subito in Italia.
SMART EQ
La piccola del grande gruppo tedesco, Daimler, è quella meno nuova e forse anche meno prestante sulla scheda tecnica (82CV) relegata ai grandi centri urbani. Tra i suoi pregi, l’essere anticipatrice e quindi ben collaudata, oltre che ben rivendibile in un ambito dove “non può perdere” se non contro 500e o modelli fortemente innovativi.
VW e-UP! e SKODA Citygo
Entry level serie nel mondo degli EV, con prezzi che al netto di incentivo, promozioni e sconti, diventerà davvero appetibile per molti. Hanno qualcosa in più di Smart nelle prestazioni, ma meno in appeal in vista anche della rivendita da usate.
OPEL CORSA e PEUGEOT 208
Sono diverse da fuori, ma sorelle sotto il vestito. Una coppia di assi calati da PSA nel segmento B che, con 136CV, buona guidabilità e ADAS non lontani dal premium, potrà interessare molti affezionati ai modelli storici.
BMW i3
Salto generazionale previsto anche per la piccola e fantastica, da guidare, i3. Nel segmento A EV può essere ancora la tedesca il top in chiave premium, con un prezzo però elevato e consono a quello che offre, in dotazioni e appeal di rivendibilità usato.
MINI Electric
Onestamente valida, bella, ricca e connessa, ma soprattutto e in tutto “Mini”. La piccola inglese rientra a pieno tra le nuove auto elettriche appetibili. Il suo target, a differenza di 500 e 208, è però quello degli amanti di brand che possono spendere qualcosa in più.
RENAULT TWINGO Z.E
La francese è vicina alla giapponese Honda e, per stile personale fuori e dentro, con soluzioni proprie e non condivise. Anche lei limitata entro i 250 Km circa di range, per la città e poco più, ma con 82CV e alcune formule di garanzia e manutenzione studia.
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