Chi ha detto che la Puglia va visitata solo d’estate? La Puglia – e lo dico da pugliese, non per partito preso ma con cognizione di causa – offre tantissimo in ogni stagione. Anche in autunno o in inverno può piacevolmente sorprendere, non solo dal punto di vista paesaggistico ma soprattutto dal punto di vista enogastronomico.
Perché sì, in bassa stagione si esprime al meglio a tavola e i ristoranti, finalmente tornati a vivere con ritmi più umani, sono pronti ad accogliere e dedicarsi con più dedizione ai loro ospiti.
In questo articolo, quindi, vi propongo un itinerario che vi permetterà di scoprire una Puglia meno battuta, la Puglia della BAT (provincia di Barletta-Andria-Trani), passando da storiche masserie e confetterie a meravigliose aziende vitivinicole, fino alla cucina ricercata di giovani ristoranti innovativi, senza rinunciare al piacere dello street food pugliese. Un bel mix per assaporare una zona meno convenzionale della Puglia, perfetta da vivere tutto l’anno, forse ancora meglio in bassa stagione.
Un viaggio on the road è indubbiamente il modo migliore per vivere questa zona in quanto consente di toccare punti che diversamente non sarebbe possibile raggiungere. Questo senza rinunciare alla sostenibilità, viaggiando in auto elettrica.
Prima di partire scarichiamo quindi l’app Be Charge in modo da risparmiare tempo per la ricarica della nostra auto in una delle diverse colonnine Be Charge della zona. In caso di necessità, sarà anche possibile prenotare in anticipo la colonnina di proprio interesse.
GIORNO 1. TRA CANTINE, BUONA CUCINA E ANTICHE MASSERIE
Il nostro viaggio parte da Bari con direzione Minervino Murge, una località sita a circa un’ora dal capoluogo pugliese. Il panorama che ci accompagna verso la prima tappa ci incanta, percorrendo la strada sterrata che attraversa i 140 ettari di vigneti che portano alla meravigliosa cantina di Tenuta Bocca di Lupo.
Una cantina tra le più belle della Puglia, costruita secondo i canoni delle antiche masserie della Murgia con la sua struttura “fortificata” e i luminosi muri bianchi in tufo. Un posto che, per quanto famoso e divenuto ormai una mecca degli estimatori del vino, resta intimo e fuori dal mondo, anche perché ubicato in una zona che si presta ad essere il rifugio perfetto per coloro che desiderano staccare la spina e godersi la campagna pugliese.
Ammaliati da tanta bellezza, iniziamo il nostro tour con un’interessante visita guidata in cantina fino alla degustazione delle varie etichette Tormaresca, incluso il famoso Ettore, Nero di Troia in purezza, un vino molto importante e di carattere che già ci fa assaporare l’intensità di questa zona della Puglia. Alternandoci alla guida, possiamo godere di questi tour nelle cantine senza timori.
Per pranzo ci dirigiamo in un’altra gemma di Minervino Murge e dell’intera Puglia: Masseria Barbera. Incastonata nella natura, è un posto dove il tempo sembra essersi fermato davvero, dove ci si abbandona ai piaceri della cucina e del convivio.
In questa masseria storica della famiglia Barbera il tempo vola piacevolmente, tra un calice di vino e l’altro, tra un pezzo di focaccia calda e un primo con mezze candele, aggiungendo delle pause tra un piatto e l’altro, scandite dalle passeggiate nel verde della Murgia e gli incontri con gli animali della fattoria.
Felici e con lo stomaco più che soddisfatto andiamo via nel pomeriggio inoltrato per concederci una passeggiata nel borgo di Minervino Murge, caratteristico perché il suo centro storico è fatto di un labirinto di viuzze dall’andamento irregolare. È tutto un saliscendi che ci obbliga a bruciare qualche caloria dopo il lauto pranzo.
Nel tardo pomeriggio ci spostiamo a Montegrosso, frazione di Andria, per fare check-in nella masseria che sarà la nostra casa per questa prima notte in Puglia: Biomasseria Lama di Luna. Una volta arrivati capiamo subito che non si tratta di “un semplice hotel”, ma un luogo da farsi raccontare, da vivere, di cui godere pienamente. Lama di Luna è una masseria del 1700 restaurata nel 1991 da Pietro che, oltre ad occuparsi dell’edificio, si è preoccupato anche della rinascita agricola della vastissima zona circostante.
Ben diecimila piante di olivo, diecimila piante di vite, duemila piante di mandorlo, mille di ciliegie, un pozzo artesiano profondo 535 metri e piantagioni di cereali ed ortaggi vari. Ci facciamo raccontare la storia di questo posto da Pietro davanti a un paesaggio mozzafiato, cullati dai suoni della natura che risuonano nella terrazza della masseria che si affaccia sulla Murgia. Un incanto.
GIORNO 2. TRA MARE, CUCINA E RELAX
Iniziamo la giornata in masseria con la colazione vista Murgia assaporando un’ampia offerta di prodotti locali realmente a chilometro zero. Con una colazione così la giornata non può che iniziare nel migliore dei modi. Dopo una passeggiata nella natura e un saluto al proprietario, riprendiamo la nostra auto per dirigerci verso Trani, a cui dedicheremo l’intera giornata.
Trani, con la sua emblematica Cattedrale sul mare, è una delle tappe da non perdere in Puglia. Iniziamo la visita della città con la scoperta del Quartiere Ebraico, passando poi per l’elegantissimo Palazzo Pugliese che oggi ospita uno degli store più premiati al mondo, Nugnes, per poi finire con una passeggiata rilassante sul mare, lungo la Darsena.
A questo punto, dopo aver familiarizzato con Trani, andiamo a pranzo in un altro palazzo storico della città: Palazzo Ognissanti, situato proprio di fronte al mare. Si tratta di un boutique hotel che ospita un ristorante gourmet, Luce, un rooftop con vista e una nuovissima spa che si affaccia sempre sul mare. Ognissanti ha molto a cuore la sostenibilità, tant’è che sia per i piatti del ristorante Luce che per i drink del rooftop e del locale adiacente Ognissantino, si impegna ad evitare gli sprechi, utilizzando in maniera creativa anche i materiali di scarto.
Una filosofia che ci piace molto e decidiamo di toccare subito con mano, pranzando da Luce e gustando uno dei drink realizzati senza alcuno spreco. Nel pomeriggio decidiamo di concederci un po’ di relax nella spa dell’hotel e poi, per cena, decidiamo di optare per qualcosa di più easy e, passeggiando per Trani, decidiamo di fermarci a gustare una focaccia farcita preparata al momento in una rinomata focacceria locale, Calda Calda. Perché conoscere la gastronomia locale significa anche gustare lo street food del posto.
GIORNO 3. DULCIS IN FUNDO
L’ultima tappa del nostro viaggio è Andria, così, dopo la colazione, salutiamo il mare e torniamo a spostarci con la nostra auto elettrica per raggiungere il Museo del Confetto di Andria, uno dei maggiori punti di interesse della città, nonché un luogo impregnato di storia. Questo museo, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e annoverato tra i Locali Storici d’Italia, custodisce la storia del confetto e quella genuinità di cui andiamo alla ricerca oggigiorno. Questa tappa è stata percorsa anche da Be Charge durante il viaggio che ha portato alla pubblicazione del suo primo podcast, Dove vogliamo arrivare?: clicca qui per ascoltarlo!
Durante la visita apprendiamo come in questo posto – che profuma di buono e ha un animo spiccatamente e piacevolmente vintage – alcune cose siano rimaste esattamente come alcuni decenni fa. Il Museo del Confetto fu realizzato in onore di Giovanni Mucci, figlio del fondatore della confetteria Mucci, Nicola Mucci. Con questo museo la Famiglia Mucci ha voluto onorare e perpetuare nel tempo il patrimonio di storia, sapere e tradizioni ereditato.
La visita al Museo del Confetto dura circa due ore ed è accompagnata dalla degustazione di alcuni confetti d’eccezione, rigorosamente realizzati artigianalmente come una volta e preparati con materie prime d’eccellenza tra cui le mandorle pugliesi di Toritto Filippo Cea, le mandorle di Avola, le nocciole Piemonte IGP, le lamine di argento puro.
Per pranzo rimaniamo ad Andria e scegliamo un altro locale storico della città: Il Rimedio. Si tratta della farmacia storica della città del 1842 che da pochi anni è stata trasformata in un ristorante che ancora oggi continua a preservare le origini del luogo.
La farmacia, infatti, pur essendo perfettamente integrata all’interno del locale, mantiene il suo carattere, l’insegna e il soffitto originali. Conserva persino le incisioni sul legno che un tempo erano indispensabili per i farmacisti per appuntare “i rimedi”. I piatti che si gustano vengono appunto definiti “i rimedi”. Perché la buona cucina è un po’ un rimedio che fa bene al cuore. Un po’ come viaggi semplici ma ricchi di bellezza e incontri come questo.