Lo scorso itinerario elettrico ci ha portato nelle Marche, per un fine settimana rilassante tra cultura e spiagge immerse nella natura. Questa volta optiamo per un fine settimana un po’ più lungo, trovandoci in piena estate, nel quale godere di una delle regioni più apprezzate del nostro Paese, La Sicilia, ovviamente in auto elettrica.
Viaggio in auto elettrica alla scoperta della Sicilia settentrionale
Approdati di buonora nella splendida isola – nonché regione con la superficie più estesa d’Italia – dopo la traversata dello Stretto, la prima tappa che raggiungiamo è Barcellona Pozzo di Gotto, in cui Be Charge è presente con più di 50 punti di ricarica.
Lasciamo la nostra vettura in carica presso la colonnina di Contrada Pagano per fare un giro nel centro cittadino, dove spicca la basilica di San Sebastiano, il cui stile architettonico richiama due altre chiese del nostro Paese: la basilica di Sant’Andrea della Valle di Roma e la basilica di Superga, a Torino.
Tornando alla nostra vettura decidiamo di fare un tuffo a due passi dalla colonnina, presso la spiaggia di Caldera. Il lungomare in questione è sito a pochi chilometri dalle celebri isole Eolie e presenta un litorale di piccoli ciottoli, tra i più apprezzati della zona. Dopo esserci rilassati e rifocillati torniamo a bordo della nostra auto elettrica diretti a Cefalù, uno dei luoghi più iconici di tutta la regione.
Cefalù
Giunti in città, dopo un’ora e mezza di guida, dando uno sguardo al panorama sembra di esser usciti da una cartolina: il borgo, la cui popolazione triplica durante l’estate, si sviluppa ai piedi di un promontorio roccioso il cui impatto visivo è davvero degno di nota.
Cefalù, non per caso, fa parte de I borghi più belli d’Italia, l’associazione dei piccoli centri italiani che si distinguono per spessore artistico, culturale e storico, per l’armonia del tessuto urbano, la vivibilità e i servizi.
Il comune di origini arabo-normanne in provincia di Palermo è una delle tante perle della Sicilia, divenuta un punto di riferimento per tantissimi turisti italiani ed esteri. Parcheggiare in città, soprattutto in alta stagione, non è compito facile, motivo per cui ci dirigiamo fuori dal centro per poter poi raggiungere senza problemi il Lungomare Giardina a piedi.
Un po’ stanchi decidiamo di fare subito un tuffo, fermandoci al Lido di Cefalù, una delle spiagge più importanti e note. Poco prima del tramonto ci riposiamo in albergo per poi trovare un ristorante dove gustare un’ottima cena di pesce.
Al termine del pasto optiamo per una prima passeggiata nelle vie del paese, scegliendo come ultima tappa la celebre pasticceria Duomo Gelatieri per gustare un ottimo cannolo e, ormai esausti, andiamo a letto. Al risveglio, dopo aver fatto colazione, ci dirigiamo di buonora alla Rocca di Cefalù, uno dei punti più belli della località sicula.
La Rocca di Cefalù
Il percorso per arrivare alla Rocca è composto da 278 scalini e nel percorrerli, non mancano i pezzi di storia. A metà della Rocca si trova difatti il Tempio di Diana, edificio creato per adorare la dea dell’acqua e della luna. Si ritiene che questo monumento megalitico sia stato costruito nel IX secolo a.C., essendo l’unico monumento di epoca preclassica della Sicilia.
Dopo un’altra mezz’ora di salita troviamo i ruderi del Castello Normanno. Questa fortificazione fu costruita per proteggere la città da possibili attacchi e offre anche una vista a 360º sui dintorni, in cui spicca il Porto Nuovo di Cefalù e il turchese Mar Tirreno.
Giunti in cima, i nostri sforzi sono stati ampiamente ripagati dalla vista, a dir poco sensazionale. Dopo aver recuperato le forze, decidiamo di tornare nel centro cittadino, per continuare la nostra mattinata culturale. L’arteria principale di Cefalù è il Corso Ruggero, che segna il limite della città medievale.
Oltre alla splendida Cattedrale, che visiteremo più tardi, decidiamo di cercare e visitare la lavanderia medievale Fiume Cefalino, in Via Vittorio Emanuele. Situata alla foce del torrente Cefalino, questa lavanderia è stata scolpita direttamente nella pietra vulcanica, dovrete infatti scendere una scala in pietra per arrivarci.
Diversi restauri nel corso della storia l’hanno preservata tanto da farne uno dei luoghi più visitati di Cefalù. Nell’ultimo rifacimento nel corso del XIX secolo, sono state aggiunte teste di leone in bronzo a ciascuno dei tubi che rifornivano il bagno.
Duomo di Cefalù
Senza dubbio, il Duomo di Cefalù è uno dei luoghi più importanti della città. Non tutti i villaggi di pescatori hanno una cattedrale, soprattutto così antica, difatti la cattedrale di Cefalù, risalente al 1131, fu fondata prima ancora di quella palermitana del 1184.
La storia di questa cattedrale risale al tempo in cui il re di Sicilia Ruggero II affrontò una mareggiata durante il suo viaggio da Napoli a Palermo. Pensando che sarebbe morto, il re promise al salvatore che avrebbe costruito una cattedrale in suo onore ovunque fosse arrivato sano e salvo. Sbarcato a Cefalù, il re mantenne la promessa e subito dopo iniziarono i lavori di costruzione.
Il pezzo forte della cattedrale sono le torri rettangolari che danno l’aspetto di una fortezza normanna. All’interno spicca il mosaico bizantino del Cristo Pantocratore con caratteristiche arabo-normanne, con capelli biondi (stile normano) e folta barba scura (stile arabo). La chiesa, inoltre, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO dal 2015.
Dopo aver pranzato in uno degli splendidi ristorantini del centro, decidiamo di passare qualche ora in spiaggia, prima di dirigerci verso la prossima meta, Palermo.
Giunti in località Cinisi, dove abbiamo prenotato l’albergo, ne approfittiamo per lasciare la nostra auto elettrica in carica presso una colonnina Be Charge, e dopo aver cenato ed averla recuperata, andiamo a riposarci in albergo.
I Quattro Canti, Palermo
La sveglia suona presto per l’ultimo intenso giorno in Sicilia. A Palermo la scelta migliore per iniziare la giornata è visitare uno dei mercati storici. Ci sono quattro mercati principali: Capo, Ballarò, Borgo Vecchio e Vucciria, per comodità noi scegliamo di visitare il primo.
Tra banchi di frutta, pesce, granite, arancini e mille altre golosità, c’è l’imbarazzo della scelta. Usciti dal mercato, il primo punto che scorgiamo sono I Quattro Canti, un vero e proprio capolavoro architettonico, la piazza ottagonale simbolo di Palermo.
Al livello più basso delle strutture troviamo una rappresentazione delle quattro stagioni, in quella superiore ci sono quattro re spagnoli e al livello ancora più su vi sono i santi patroni di Palermo. Appena fuori dal lato dei Quattro Canti c’è un altro luogo famoso di Palermo: la Fontana Pretoria.
La fontana, che risale al XVI secolo, è anche conosciuta con il nome di Fontana della Vergogna, a causa delle statue nude che la circondano. Un’ulteriore curiosità riguarda il fatto che questa fontana fu originariamente creata per un giardino a Firenze per poi esser trasferita a Palermo.
Continuando il nostro tour, giungiamo di fronte al celebre Teatro Massimo. Se hai visto Il Padrino Parte III avrai sicuramente scorto il Teatro Massimo, difatti quando nella pellicola Al Pacino e compagnia lasciano il teatro dell’opera verso la fine del film, stanno scendendo proprio i gradini d’ingresso della struttura, che peraltro è il terzo teatro d’opera più grande d’Europa.
A due passi dal teatro non si può non notare la maestosa cattedrale di Palermo, anche conosciuta come basilica della Santa Vergine Maria Assunta. Già da fuori si può osservare un mix di architettura araba e normanna pregevole, che viene ancor più apprezzato entrandovi.
Cappella Palatina, Palermo
Un altro vero e proprio gioiello del centro di Palermo è la Cappella Palatina ricoperta d’oro all’interno del Palazzo dei Normanni di Palermo, che non per caso nel 2016 fu l’unica chiesa italiana presente nella classifica delle 23 migliori basiliche del mondo, stilata dal Daily Telgraph.
Arrivati ad ora di pranzo molto affamati approdiamo in una delle locande più apprezzate della zona, il Caffe del Kassaro. A prezzi davvero economici decidiamo di gustare alcune delle prelibatezze caratteristiche di Palermo.
Dopo aver smaltito il pranzo in Corso Vittorio Emanuele, andiamo a recuperare la macchina per l’ultima tappa della nostra breve vacanza: la spiaggia di Mondello. Passiamo il pomeriggio in questa splendida spiaggia, un po’ affollata ma comunque godibile.
Prima del tramonto andiamo via, diretti al porto di Palermo dove abbiamo il traghetto per tornare a casa, promettendoci di tornare al più presto in Sicilia, rigorosamente in auto elettrica.