È nel profondo sud d’Italia, nella Sicilia meridionale che percorriamo in auto elettrica uno degli itinerari più affascinanti della regione. Da Agrigento a Palazzolo Acreide, passando per Canicattì, Caltanissetta, Piazza Armerina e Caltagirone, Ragusa e Modica, Scicli, Noto e Avola, tra vallate e panorami, borghi storici e architetture, prelibatezze gastronomiche e grandi vini.
Giorno 1: Agrigento
L’itinerario inizia con la ricarica presso la colonnina Plenitude+Be Charge di via Empedocle ad Agrigento. Lasciata l’auto ci concediamo una passeggiata nel centro città, situato sulla sommità della collina dell’antica Girgenti, ricca di edifici medievali tra cui chiese, conventi, monasteri e palazzi nobiliari. Da vedere la cattedrale di San Gerlando, la basilica di Santa Maria dei Greci e il palazzo Vescovile.
Terra dello scrittore Luigi Pirandello, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1934, Agrigento fu anche l’ambientazione di sue novelle e romanzi. Pranzo con un buon piatto di spaghetti con i frutti di mare e un cannolo di pesce spada al pistacchio.
La valle dei Templi
È la Valle dei Templi la meta del pomeriggio agrigentino, tra i siti archeologici più estesi, rappresentativi e meglio conservati della civiltà greca classica. A due passi dal centro storico della città, l’area archeologica corrisponde ai resti dell’antica Akragas: è su un crinale roccioso che sorgono i templi dorici dedicati alle divinità elleniche che hanno reso famoso in tutto il mondo questo straordinario angolo della Sicilia.
La visita alla valle è un’esperienza unica che ci consente di immergerci nella realtà classica di questo grande parco archeologico. Ai templi si uniscono santuari, necropoli e opere varie che rendono la zona una delle aree archeologiche di maggior fascino del mondo.
Prima di cena ci concediamo una pausa sul mare. Una passeggiata prima di sederci a tavola è quanto ci vuole dopo il tripudio di bellezza e storia della Valle dei Templi. A cena assaggiamo il prosciutto di pecora e le linguine ai gamberi, e chiudiamo con un filetto di ombrina.
Giorno 2: Canicattì e Caltanissetta
Lasciamo la bella Agrigento e, allontanandoci dal mare, raggiungiamo in pochi minuti Canicattì, grosso centro dell’entroterra. A cavallo tra le provincie di Agrigento e Caltanissetta, Canicattì sorge tra basse colline dove sono diffuse le colture frutticole, tra cui l’uva Italia, la pesca e l’albicocca. Visitiamo la città che propone, tra i suoi gioielli architettonici, la chiesa Madre di San Pancrazio, edificata verso la metà del XVIII secolo, alla quale si uniscono numerose chiese e palazzi storici di pregio, tra cui palazzo La Lomia, tra i più grandi della città.
Raggiungiamo per la tarda mattinata la città di Caltanissetta. Per il pranzo ci regaliamo le trofie al pesto di pistacchio e un misto di carne alla griglia.
Alla scoperta di Caltanissetta
Pomeriggio alla scoperta della città, che sorge su tre colli, quello di Sant’Anna, Poggio Sant’Elia e Monte San Giuliano, che disposti ad arco, formano una conca nella quale si sviluppa parte del centro storico e tutti i quartieri meridionali della città. Fondata dagli Arabi nel X secolo, con il nome che in arabo è traducibile come “castello delle donne”, fu città feudale fino al XIX secolo.
Per tutto l’Ottocento, fino alla prima metà del XX secolo, Caltanissetta visse un grande boom economico spinto dalla presenza di grandi giacimenti di zolfo, tanto che fu definita la “capitale mondiale dello zolfo”. Tanti i luoghi d’interesse della città tra cui il duomo di Santa Maria Nuova, edificato tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento, con l’interno ricco di affreschi. Da vedere anche la chiesa di San Sebastiano e la fontana del Tritone, tra i simboli della città.
Cena con tagliatelle con zucca rossa e gamberetti per proseguire con un trancio di salmone fresco al limone.
Giorno 3: Piazza Armerina e Caltagirone
A un’ora di viaggio da Caltanissetta c’è Piazza Armerina. È tra i gioielli dell’entroterra siciliano, dall’antico impianto medievale, con un bellissimo centro storico barocco e normanno. Città d’arte dal forte richiamo turistico, propone un ricco patrimonio storico e artistico ed è nota come la “Città dei Mosaici e del Palio dei Normanni.” A 697 metri di altitudine, Piazza Armerina è tra le mete del nostro tour di Siclia in auto elettrica che ci colpiscono maggiormente.
Simbolo della città è sicuramente la Villa Romana del Casale, residenza sfarzosa di un esponente dell’aristocrazia senatoria, patrimonio Unesco dal 1997, che propone l’incantevole moltitudine di mosaici tra i più interessanti e meglio conservati dell’epoca.
Altro tesoro da non perdere è la cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie, con la sua alta cupola di oltre 76 metri. Altri luoghi interessanti sono il Museo della Civiltà Contadina e la fontana dei Canali, realizzata nella seconda metà del XIX secolo. Dopo una lunga passeggiata tra i pittoreschi vicoli della città ci fermiamo per il pranzo per goderci una buona pizza.
In poco più di mezz’ora di viaggio ci spostiamo a Caltagirone, nelle terre di Catania, altro grosso centro dell’entroterra siciliano, crocevia di culture. Nota per l’artigianato della ceramica, Caltagirone è una meta imperdibile per chi voglia fare acquisti nelle sue tante botteghe d’arte. Da vedere la cattedrale di San Giuliano, ma soprattutto la Scala di Santa Maria del Monte, costituita da 142 gradini, costruita nel 1608 con l’obiettivo di collegare la parte bassa con quella alta, da dove si gode di un bel panorama della città.
Cena con un tagliere di salumi e un misto di carni alla brace. Per il dopocena ci concediamo una passeggiata tra i vicoli della città.
Giorno 4: Ragusa e Modica
È un lungo tratto nel profondo sud della Sicilia quello che da Caltagirone ci porta fino a Ragusa. Dopo oltre duecento chilometri di strada ci fermiamo per la ricarica presso una colonnina Plenitude+Be Charge in via Failla. Lasciamo la macchina e iniziamo il nostro tour puntando su Ragusa Ibla, autentico gioiello scenografico della Sicilia e d’Italia, il quartiere più antico del centro storico di Ragusa. Situata nella parte più orientale della città, sorge sopra una collina che va dai 385 ai 440 metri sul livello del mare. Incantevoli gli scorci della città ricchissima di chiese e palazzi in stile Barocco.
Splendido il duomo di San Giorgio, principale luogo di culto cattolico della città, tra i suoi monumenti più importanti, straordinaria espressione architettonica in stile Barocco siciliano e in stile Neoclassico. Pranzo con paccheri con crema di melanzana per proseguire con delle costolette di agnello. Grande e dolce chiusura con il classico cannolo siciliano.
La magia di Modica
Primo pomeriggio di relax, dopo il ricco pranzo ragusano e poi spostamento alla vicina Modica, dal bellissimo centro storico, tra gli esempi più significativi di architettura barocca. Proprio grazie ai suoi tesori architettonici, Modica è stata inclusa, insieme con altri centri della Val di Noto, nella lista dei patrimoni dell’umanità Unesco.
Nota anche per il suo tipico cioccolato, ha nello splendido duomo di San Giorgio il suo simbolo, bellissimo esempio di architettura in stile Barocco siciliano. Tutta Modica è un tripudio d’arte, tra chiese e palazzi storici, un incanto per chi la visiti. Per la cena proviamo l’ebrezza della tradizionale carne al sugo di maiale, con una cassatina con ricotta e gocce di cioccolato.
Giorno 5: Scicli, Noto e Avola
A due passi da Modica c’è Scicli, altro gioiello del profondo sud della Sicilia, dalla quale passiamo, allungando un po’ la strada che ci porta a Noto. Anche Scicli propone uno straordinario centro storico, ricco di architetture di pregio che la rendono una delle mete imperdibili della Sicilia nel nostro tour in auto elettrica.
Raggiungiamo Noto nella tarda mattinata, svettante sull’altopiano coperto di agrumeti che domina la Valle dell’Asinaro. Noto è un incanto. Capitale del Barocco è anch’essa tesoro dell’Unesco. Una serie di gioielli architettonici compone il ricchissimo mosaico della città.
La celebre Noto
Straordinario l’impatto scenografico della cattedrale di San Nicolò, ma tutta Noto lascia senza fiato per la bellezza e l’armonia delle forme, tra scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli, e poi un susseguirsi di chiese e palazzi monumentali. Siamo in una piccola grande meraviglia di Sicilia. Pranzo con polpettine di alici alla mediterranea e un filetto di maiale alle mandorle.
Lasciamo la splendida Noto per tornare sul mare, il Mar Ionio, e raggiungere rapidamente Avola, penultima tappa dell’itinerario in auto elettrica nel sud della Sicilia. Celebre per il suo vino, il Nero d’Avola, vino rosso tipico della zona che andiamo ad assaggiare in un’enoteca della zona. Dal colore rosso rubino, viene servito a una temperatura che va dai 15° ai 18°, in abbinamento a carni rosse, arrosti e formaggi stagionati.
Da piazza Teatro, con la chiesa di Santa Venera, patrona della città, a piazza Trieste, con la chiesa di San Giovanni Battista, da piazza Regina Elena, con la chiesa di Sant’Antonio Abate, a piazza Vittorio Veneto, con la chiesa di Sant’Antonio, Avola merita una visita non solo per il suo ottimo vino. Cena sul mare con una ricca frittura di pesce.
Giorno 6: Palazzolo Acreide
Ultima tappa del nostro itinerario in auto elettrica in Sicilia è la bella Palazzolo Acreide, borgo dell’entroterra siracusano, dalle profonde radici greche, situata nei Monti Iblei. Un borgo che regala scenari di grande valore architettonico, tra chiese e palazzi storici di pregio. Ai tesori architettonici, con, tra gli altri, la chiesa di San Sebastiano e la basilica di San Paolo, si unisce poi la fitta rete di itinerari archeologici e naturalistici.
Dopo svariati giorni di viaggio in auto elettrica, alla scoperta delle terre della Sicilia del sud, ci regaliamo un po’ di pace in questo borgo che alla bellezza accosta tanta pace.
Ci resta un po’ di tempo per ripercorrere il percorso fatto nei giorni di viaggio, ricordare le tante bellezze viste e prepararsi per l’ultimo pasto in terra siciliana, a base di ravioli di pesce con vongole e gamberetti e calamari e gamberetti fritti che accompagniamo con un fresco vino bianco locale.