È un itinerario straordinario quello che decidiamo di percorrere in auto elettrica alla volta del lago di Como partendo da Milano, e che si stende poi sulle sponde meridionali dello splendido bacino d’acqua, arrivando sino all’altro grande centro del sud dello splendido specchio d’acqua prealpino, Lecco. Un percorso d’arte e colori, paesaggi e acque, monti e colline.
Giorno 1: Milano
È nella grande Milano che parte il nostro itinerario alla volta del Lario. Per la ricarica dell’auto nel capoluogo lombardo c’è l’imbarazzo della scelta. Decidiamo dirigerci alla colonnina di piazza della Repubblica, posta nella zona settentrionale della città. Dedichiamo la mattinata al capoluogo lombardo concedendoci una lunga passeggiata alla volta del centro città. Dal teatro alla Scala al Duomo, è l’elegante scenario della galleria Vittorio Emanuele II a rapire i nostri sguardi, mentre Milano, attorno a noi, corre.
Ci fermiamo per un aperitivo in galleria e ripartiamo alla volta del castello Sforzesco e del parco Sempione, polmone verde della città. Pranzo in uno dei ristoranti del centro della capitale meneghina dove assaggiamo un classico della cucina locale, la cotoletta alla milanese con patate al forno, per concludere con un sorbetto al limone.
La celebre Pinacoteca di Brera
Il pomeriggio milanese lo dedichiamo alla Pinacoteca di Brera, galleria d’arte antica e moderna dove sono esposte alcune tra le più celebri raccolte italiane di pittura. Un susseguirsi di capolavori di diverse scuole, dalla lombarda alla toscana, dalla veneta a quella dell’Italia centrale agli importanti dipinti di scuola fiamminga. Lasciata Brera raggiungiamo nuovamente piazza della Repubblica. Con la vettura carica partiamo alla volta della vicina Monza. Cena con un tagliere di salumi lombardi e un buon piatto di riso con funghi porcini e zafferano.
Giorno 2: Monza
Dedichiamo la mattinata al centro storico di Monza. Tesoro imperdibile è il complesso del Duomo, la basilica minore di San Giovanni Battista, dalla splendida facciata gotica, che custodisce la corona ferrea, antica corona che per secoli fu usata per la consacrazione di numerosi sovrani tra i quali i Re d’Italia. Autentico capolavoro del gotico internazionale è il ciclo di pitture murali realizzate a partire dal 1444 nella cappella degli Zavattari, 45 scene raffiguranti la storia della regina Teodolinda.
Altra meta da non perdere nel centro storico è il palazzo dell’Arengario, l’antico palazzo comunale, affacciato su piazza Roma, centro nevralgico della città. Da vedere anche le torri di Monza, la torre Longobarda, la torre di Teodolinda e la torre Viscontea. Pranzo con un classico della cucina brianzola, la cassoeula, sostanziosa pietanza preparata con la verza e le parti meno nobili del maiale, che ci gustiamo con la polenta.
La Villa Reale di Monza
Per il pomeriggio ci spostiamo alla Villa Reale, grandioso complesso architettonico in stile Neoclassico realizzato dagli Asburgo durante la dominazione austriaca del XVIII secolo. Trascorriamo qualche ora all’aria aperta, godendoci uno dei parchi cintati più grandi d’Europa, istituito nel 1805 per volere dell’imperatore Napoleone con la finalità di farne una tenuta agricola modello e una riserva di caccia. Un paradiso tra numerose varietà di piante dove troviamo pace e relax. Per la cena ci concediamo il piatto tipico di Monza, il risotto con la luganega, preparato con la salsiccia e lo zafferano.
Giorno 3: Cantù e Como
Lasciamo la bella Monza per proseguire alla volta del Lario. Sulla strada che ci porta alla volta di Como c’è la cittadina di Cantù, già nelle terre comasche, dove ci fermiamo per visitare la basilica prepositurale romanica di San Paolo, posta in posizione dominante sulla collina che sovrasta l’abitato, eretta verso la fine dell’XI secolo.
Ripartiamo alla volta di Como, che raggiungiamo in poco più di mezz’ora. Anche se dalla partenza dell’itinerario abbiamo percorso poco più di ottanta chilometri, preferiamo ricaricare l’automobile presso la colonnina di viale Aldo Moro. Lasciata la macchina cerchiamo un ristorante dove pranzare. Ci gustiamo dei salumi e dei formaggi del territorio e un piatto di spaghetti alla carbonara di lago.
L’elegante Como
È alla visita della bella ed elegante Como che dedichiamo il pomeriggio. Ricca di botteghe e negozi, la città propone interessanti percorsi anche per chi ama fare acquisti. Noi cerchiamo di non perderci il meglio della capitale del Lario, autentico scrigno di arte e cultura, ma anche vivace approdo mondano dell’estremo lembo meridionale del lago. Città di Alessandro Volta, che ne celebra la grandezza in una delle sue piazze più eleganti con un monumento, Como è una continua sorpresa.
Splendida la cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita nell’arco di tre secoli e mezzo, dove più stili si sovrappongono, anche se quello dominante è sicuramente quello originario tardogotico-rinascimentale. Al bellissimo esterno si unisce l’interno, a tre navate, con volte a crociera, nel quale sono custoditi arazzi del XVI e XVII secolo, realizzati a Firenze, Anversa e Ferrara, oltre a dipinti cinquecenteschi di Gaudenzio Ferrari e Bernardino Luini.
Da non perdere nel cuore di Como anche la basilica di San Fedele, del 1120, che conserva interessanti affreschi lombardi del XVII e del XVIII secolo, il Broletto, del 1125, sede del comune in epoca Medievale. Pittoreschi salotti dove sostiamo incantati dai tanti scorci sono piazza Duomo e piazza San Fedele, per poi riprendere il cammino tra l’intricato groviglio di vie del centro. Ceniamo con altre specialità locali, tra cui il pesce di lago in carpione e un risotto al pesce persico, che accompagnamo con un fresco vino bianco locale.
Giorno 4: Torno, Nesso e Bellagio
Lasciamo la bella Como dopo una passeggiata sul suo lungolago, con vista sul tempio Voltiano, costruito nel 1927 per il centenario della morte di Alessandro Volta, e con l’automobile carica costeggiamo le acque del lago fino a raggiungere il borgo di Torno, lungo la strada che porta al cuore del Lario, a Bellagio. Lo sguardo corre all’altra sponda del lago, dove si trovano Cernobbio e Moltrasio. Ci fermiamo a Torno, suggestiva località a pochi chilometri dal capoluogo, che dal XIII al XVI secolo fu sede di un’importante attività tessile di produzione di arazzi e pannilani, anche esportati nel cuore d’Europa. Bello il cuore del borgo, con il caratteristico porticciolo, la piazza e la parrocchiale romanica di Santa Tecla. Dal porticciolo parte una fitta rete di vicoli che salgono alla zona alta del paese, da dove si scorgono panorami unici sul lago.
Lasciamo il delizioso centro di Torno per proseguire verso nord. Attraversiamo Pognana Lario, un tempo famoso centro per le cave di pietra moltrasina, e proseguiamo alla volta di Nesso, con un abitato aggrappato al pendio montuoso e attraversato da una cascata che precipita in uno scenografico orrido. Il colpo d’occhio sul sottostante lago è straordinario. Ripartiamo alla volta del cuore del lago che raggiungiamo per pranzo. Appena giunti alla bellissima Bellagio ci sediamo a tavola per goderci una buona zuppa di pesce.
La magia di Bellagio
Ci godiamo quella che viene definita la “perla del Lario”. Sicuramente Bellagio è la località più esclusiva del Lago di Como, con i suoi splendidi alberghi, i suoi raffinati locali, le sue ville, da villa Serbelloni, con sontuosi giardini all’italiana, grotte e statue, a villa Melzi, in stile Neoclassico, con lo splendido parco, decorato da statue e piante esotiche.
Un tripudio di bellezza ci accompagna nella lunga passeggiata alla scoperta di Bellagio, tra botteghe, colorati vicoli, le scalinate, gli affacci sul lago, il trafficato via vai dei traghetti e dei motoscafi. Da vedere anche la basilica di San Giacomo, nel cuore dell’abitato, risalente al XII secolo. Cena con polenta e pesce di lago, prima di una passeggiata serale tra i vicoli del borgo.
Giorno 5: Menaggio, Varenna e Lecco
Altri due borghi incantevoli del cuore del Lario sono meta della mattinata. Prima Menaggio poi Varenna, sono le due meraviglie del mattino, che raggiungiamo in traghetto. Bella Menaggio, tra le località più pittoresche della zona, con gli splendidi parchi delle sue sontuose ville. A Menaggio visitiamo il centro storico ricco di locali e botteghe dove fare qualche acquisto, oltre a vedere la chiesa di Santo Stefano, che custodisce interessanti dipinti del Cinquecento e del Seicento.
Secondo approdo della mattinata è la scenografica Varenna, antico villaggio di pescatori situato su un promontorio alla foce del torrente Esino. Con il nucleo storico che conserva la struttura medievale, Varenna è tra i luoghi più suggestivi e colorati del Lago di Como, dove vedere la chiesa di San Giorgio, del XIV secolo. Tornati sulla sponda di Bellagio, pranziamo con un fritto di pesci di lago.
Lecco e la sua storia
Lasciamo Bellagio riprendendo l’automobile e percorrendo la suggestiva e panoramica strada che dal cuore del lago porta a Lecco, altro grosso centro della zona. Lungo il percorso lo sguardo viene rapito da incantevoli spiagge accarezzate dalle acque cristalline. Lecco è dominata dai monti e ci accoglie all’estremità dell’altro ramo meridionale del lago. È l’altra capitale del Lario, terra dalla spiccata tradizione industriale, da sempre città di richiamo per scienziati, letterati e pittori, tra cui Leonardo Da Vinci, Stendhal e, più di tutti, quell’Alessandro Manzoni che visse qui fino all’adolescenza, nel rione del Caleotto, e in questa zona ambientò la sua opera più celebre, “I promessi sposi.”
Una passeggiata sul lungolago lecchese e una visita al centro storico sono d’obbligo in questa laboriosa città lombarda: tra le emergenze architettoniche da vedere vi sono il santuario di Nostra Signora della Vittoria, con l’esterno caratterizzato da rivestimenti in granito alternati a pietra bianca della val Chiavenna, la chiesa di Santa Marta, con apprezzabili decorazioni barocche all’interno, e la basilica di San Nicolò, principale luogo di culto della città all’ombra del Resegone. Non può che essere con i missoltini con la polenta la cena dell’ultimo giorno di questa vacanza tra Milano e il Lago di Como, tra storia e indimenticabili paesaggi da cartolina.