Per raggiungere il lago di Bolsena possiamo scegliere di partire da qualche città del Lazio o delle regioni confinanti, come Abruzzo, Toscana, Umbria o Campania. Lo specchio d’acqua è uno dei più celebri di tutta Italia, una località a forte attrazione turistica ma ugualmente affascinante, soprattutto in alcuni momenti dell’anno.
Giorno 1: Sutri e Ronciglione
La nostra prima tappa in direzione Bolsena è il piccolo centro di Sutri, un borgo antichissimo. Tra i borghi più singolari della Tuscia, Sutri è arroccato su uno sperone tufaceo e appare in tutta la sua bellezza a chi vi giunga al cospetto. Bello il suo centro storico, ricco di vicoli e piazzette, dove non mancano caratteristiche botteghe artigiane, dove ci spingiamo alla scoperta dei suoi angoli più caratteristici e dove c’è tanto da vedere.
Tra i tanti edifici religiosi da vedere c’è la chiesa di Santa Maria Assunta, del XII secolo, consacrata da papa Innocenzo III nel 1207, dove da non perdere c’è la bella cripta. Altri edifici religiosi di pregio sono la chiesa di San Francesco, fondata dal Santo nel 1222, quella di San Sebastiano e quella di San Silvestro, in stile Romanico. Sosta golosa con un buon piatto di tagliolini ai funghi.
A pochi chilometri da Sutri c’è Ronciglione, che raggiungiamo dopo un tratto di strada immerso nel verde. Sede di uno dei carnevali più belli d’Italia, per la serie di eventi caratteristici che lo caratterizzano, Ronciglione sorge nell’area dei Colli Cimini, su uno sperone tufaceo compreso tra due corsi d’acqua, e diviso in due zone distinte: quella più recente, edificata a partire dal XVI secolo, e il quartiere medievale, caratterizzato da strette vie e dominato dalla Rocca.
Lasciata l’auto esploriamo il borgo ci godiamo la bellezza dei suoi scorci, respirandone la storia. Tra i tesori di questo caratteristico paese del nord del Lazio vi sono la chiesa di Santa Maria della Provvidenza, risalente all’XI secolo, il duomo di San Pietro e Caterina, risalente al XVII secolo, il rinascimentale palazzo Comunale, da due secoli sede dell’amministrazione comunale, palazzo Virgili e la bella fontana Grande o degli Unicorni, in piazza Principe di Napoli, costruita in pietra arenaria.
I suoi tanti pittoreschi scorci hanno consentito a Ronciglione di apparire in tante produzioni cinematografiche e televisive, e ci regalano sicuramente particolari suggestioni esplorandone i suoi angoli. Per la cena scegliamo una delle trattorie tipiche locali dove ci regaliamo un piatto di pappardelle al ragù di capriolo e un misto fritto di verdure. Imperdibile passeggiata serale nella pace del borgo.
Giorno 2: Caprarola e Viterbo
Dopo il pomeriggio e la serata trascorsi nella bella Ronciglione partiamo alla volta di Caprarola, allungando un po’ il percorso per sfiorare le acque del Lago di Vico, bacino di origine vulcanica che vanta il primato di altitudine tra i grandi laghi italiani con i suoi 507 metri sul livello del mare.
Foreste di faggi, canneti e spiagge lo rendono una zona di particolare valore naturalistico, popolata da una ricca fauna della quale fanno parte anfibi come la rana verde e la raganella, rettili come la natrice dal collare, mammiferi come il cinghiale, la volpe e il tasso e, anche per la buona qualità delle acque, pesci come il coregone, il persico reale e l’agone.
Raggiungiamo Caprarola, delizioso borgo che sorge a 520 metri di altitudine in quella che un tempo era l’area etrusca. Tra le più significative espressioni urbanistiche del XVI secolo, l’abitato è fortemente caratterizzato dall’imponente palazzo Farnese che visitiamo. Autentico tesoro dell’architettura rinascimentale-manierista, fu realizzato sul progetto di Jacopo Barozzi da Vignola e voluto dal cardinale Alessandro Farnese che durante l’edificazione del palazzo fu nominato papa Paolo III.
I sontuosi interni del palazzo sono ricchi di affreschi e decorazioni che lo rendono uno dei gioielli architettonici del Lazio. Incantevoli, tra i vari ambienti del palazzo, la stanza dei Fasti Farnesiani, con affreschi che raccontano la vita della famiglia Farnese, la Scala Regia, e la stanza delle Carte Geografiche o del Mappamondo, con affreschi di Giovanni Antonio da Varese. Sosta golosa in una delle trattorie della zona per assaporare buschette, affettati locali e un misto di formaggi di capra e pecorini con un buon bicchiere di vino Cerveteri Doc rosso.
Lasciamo la bella Caprarola per raggiungere Viterbo, antico centro che propone un interessante centro storico risalente all’epoca medievale cinto da mura risalenti al XII secolo. Dopo oltre 150 chilometri di itinerario lasciamo l’auto presso il punto di ricarica Plenitude+Be Charge in via degli Etruschi, e partiamo alla scoperta della città. Sono i quartieri duecenteschi di San Pellegrino e Piano Scarano il cuore più vero della città, tra vicoli e piazzette suggestive.
Dalla cattedrale di San Lorenzo alla chiesa di Santa Maria Nuova, dalla chiesa di Sant’Angelo in Spatha alla chiesa di Santa Rosa, dal palazzo dei Papi a quello dei Priori, da palazzo Farnese, risalente al XIII secolo, a palazzo Poscia a palazzo degli Alessandri e a da palazzo Chigi, del XV secolo, Viterbo è un tripudio d’arte, un viaggio emozionante nel passato.
Chiese romaniche, gotiche e rinascimentali, case-torri ed edifici gentilizi costellano la città dimostrandone l’importanza politica ed economica che raggiunse tra il XII e il XIV secolo. All’arte e alla cultura uniamo anche un po’ di acquisti in alcune delle botteghe del centro. Per la cena ci deliziamo con un buon piatto di tagliatelle al cinghiale e una tagliata ai funghi.
Giorno 3: Viterbo, Montefiascone e Bolsena
É ancora Viterbo la protagonista della mattinata. Il palazzo dei Papi, la Sagrestia della cattedrale e il Museo Colle del duomo ci consentono di fare un viaggio nella bellezza, nella storia e nell’arte. Il percorso di visita inizia dal Museo Colle del Duomo, e prosegue alla cattedrale di San Lorenzo e alla monumentale sagrestia completamente rivestita in radica di noce e oro con affreschi sulla volta.
Dalla Loggia dei Papi, eretta nel 1267 e caratterizzata da una serie di archi ogivali trilobati che costituiscono la scena di piazza San Lorenzo, alla maestosa Aula del Conclave, così definita per aver ospitato il primo e più lungo conclave della storia della durata di 33 mesi, l’esperienza della mattinata ci riempie gli occhi e il cuore di bellezza.
Pranzo leggero con un misto di ortaggi freschi e sottoli e formaggi di pecora e capra. Lasciamo la storica Viterbo per proseguire alla volta del Lago di Bolsena. Ci fermiamo a Montefiascone, considerata dagli Etruschi luogo sacro oltre a essere dimora estiva dei papi.
Ci incanta la sua posizione dominante sul punto più alto intorno al Lago di Bolsena. Ci concediamo una salita alle rovine della Rocca dei papi, fortezza situata sulla sommità di un colle dalla quale si gode di un panorama mozzafiato. Non ci perdiamo neppure la cattedrale, che domina il centro storico con la sua cupola e custodisce affreschi e sculture, oltre alla preziosa cripta.
Per la cena scegliamo un classico della zona, gli spaghetti cacio e pepe con Pecorino romano Dop e un assaggio di funghi e patate.
Giorno 4: Bolsena e il suo borgo
Raggiungiamo le rive del Lago di Bolsena senza dimenticare gli splendidi panorami che ci ha regalato il pomeriggio precedente Montefiascone. É con la vista appoggiata sulle acque di uno dei laghi più puliti del mondo che raggiungiamo la caratteristica Bolsena.
Appoggiato su di un colle, il borgo è tra i centri più caratteristici della Tuscia. Una passeggiata nel borgo ci regala scorci incantevoli tra la rocca Monaldeschi, oggi sede del Museo Territoriale del Lago di Bolsena, la collegiata di Santa Cristina, la chiesa di San Francesco, il palazzo del Drago, che custodisce apprezzabili affreschi, e il duecentesco palazzo Ranieri.
Pranzo con il coregone alla mugnaia e un fresco bicchiere di Vino Cerveteri Doc bianco. Per l’ultima mezza giornata di itinerario optiamo per una gita in barca tra le calme acque del lago. Con lo sguardo appoggiato sull’Isola Martana prima e sull’Isola Bisentina poi, ci godiamo il profumo delle acque e la vista dei borghi che le fanno da cornice, mentre con la memoria ripercorriamo questi giorni di intenso viaggio tra il cuore di Roma e Bolsena.
Cena finale con un ricco tagliere di salumi e formaggi, dolci secchi a base di nocciole e un buon bicchiere di Aleatico di Gradoli Doc ci rendono piacevole l’epilogo della nostra interessante e piacevole vacanza nel Lazio.