Quello che si snoda da Bisceglie a Gallipoli è un itinerario che unisce l’Adriatico e lo Ionio, i due mari che bagnano una delle regioni più ricche di paesaggi d’Italia, quella Puglia che si racconta con il suo mare e le sue sterminate campagne, le sue spiagge e le sue città ricche di storia e arte, le sue alture e i suoi borghi talvolta incantati, ricchi di fascino e profumi, custodi di tradizioni che da queste parti segnano ancora la vita e la quotidianità, luoghi dove anche a tavola si respira la storia, dove i sapori trasudano genuinità.
Il nostro tour in auto elettrica sbarca in Puglia
Bisceglie segna la partenza alla volta di Gallipoli, in un percorso che si snoda tra la bellissima Giovinazzo, la storica Bitonto, Bari, il capoluogo, per proseguire a Polignano a Mare, borgo da cartolina, Castellana Grotte e Fasano, e poi nelle città bianche di Locorotondo e Ostuni, fino a giungere a Lecce, città museo, per chiudersi poi sulle rive dello Ionio, a Gallipoli.
Giorno 1: Bisceglie, Giovinazzo e Bitonto
Bisceglie
Dopo aver completato la ricarica presso una delle diverse colonnine Plenitude+Be Charge a Bisceglie, ci concediamo una visita ai due tesori della cittadina, la concattedrale di San Pietro Apostolo, costruita tra il 1073 e il 1295, in stile Romanico pugliese, e la chiesa di Santa Margherita, anch’essa in stile Romanico, e risalente al 1197.
Giovinazzo
Lasciata Bisceglie proseguiamo alla volta di Giovinazzo, tra i borghi marinari più belli della regione, dal caratteristico porticciolo e il bellissimo lungomare. Tra i tesori del borgo vi sono l’Arco di Traiano – tra le più antiche porte della città e intitolata all’imperatore che ai tempi dei romani avrebbe fatto rinforzare la cinta muraria del borgo – e la cattedrale di Santa Maria Assunta (tra i vanti di Giovinazzo in stile Romanico Pugliese, custodisce arredi liturgici medievali).
Degni di nota sono anche la tavola duecentesca della Madonna di Corsignano e la preziosa cripta romanica, la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, il palazzo Ducale e palazzo Severo, dall’elegante facciata medievale. Pranzo in uno dei locali del centro per assaporare un piatto di ravioli ripieni di gamberi e capesante e chiudere con un sorbetto al limone.
Bitonto
Lasciamo la bella Giovinazzo per raggiungere la vicina Bitonto, che merita una visita anche solo per il suo splendido duomo. Circondata da estese zone di oliveti e nota per la sua storica produzione olearia, è sede della prima galleria nazionale di Puglia, del Museo Diocesano più grande della regione e dello splendido duomo, tra gli esempi più belli di architettura romanica pugliese.
Innalzata nel XII secolo, unisce all’incantevole esterno, caratterizzato da profondi arconi, l’ultimo dei quali conserva un portale gotico noto come la “porta della Scomunica”, l’interno a tre navate absidate. Notevole il soffitto a capriate lignee con decorazione policroma e la cripta.
Altre chiese impreziosiscono Bitonto, così come tanti palazzi storici tra cui palazzo Vulpano-Sylos, monumento nazionale, costruito nella seconda metà del Quattrocento, con il portale con elementi tardo-gotici aragonesi, e palazzo Sylos-Calò, in stile tardo-rinascimentale.
Da vedere anche gli obelischi: dalla Guglia dell’Immacolata, piccolo obelisco barocco in piazza della Cattedrale, all’obelisco Carolino, situato in piazza XXVI Maggio 1734, costruito per ordine di Carlo III di Borbone nel 1741.
Dopo tanti tesori ci accomodiamo in uno dei ristoranti della città per la cena. Patate riso e cozze sono un classico della cucina pugliese che non ci potevamo perdere dopo una giornata ricca di sorprese e tanta bellezza.
Giorno 2: Bari e Polignano a Mare
É il capoluogo della Puglia la meta del secondo giorno di itinerario. La zona più caratteristica della città è sicuramente il quartiere San Nicola, chiamato dai suoi abitanti Bari Vecchia.
Bari
Situata su una penisola compresa tra il porto vecchio e quello nuovo, è come un grande borgo antico situato nel cuore del capoluogo. Tra il Mare Adriatico e il quartiere murattiano, è una suggestiva alternanza di piazzette e vicoli racchiuse tra le antiche mura, che custodiscono quaranta tra chiese e chiesette e ben 120 edicole votive.
É una passeggiata senza meta quella che ci porta alla scoperta di Bari Vecchia, tra cortili, scorci caratteristici, profumi, colori, alla scoperta di un angolo di città che custodisce tradizioni e cultura cittadina. Una zona che un tempo era poco sicura e non valorizzata, e che oggi è invece una straordinaria vetrina storica e architettonica.
Da piazza del Ferrarese a piazza Mercantile, centro politico della città medievale, sulla quale si affaccia il palazzo del Sedile, dove un tempo si riuniva la nobiltà cittadina, è un susseguirsi di sorprese e scorci pittoreschi.
Da non perdere la cattedrale bizantina di San Sabino del 1034, esempio di Romanico pugliese, la basilica di San Nicola, meta di pellegrini provenienti da tutto il mondo, e la chiesa di San Marco dei Veneziani, costruita per ringraziare il popolo lagunare per aver liberato i baresi dall’occupazione dei Saraceni nel 1002.
E poi il castello Svevo voluto da Federico II di Svevia, dimora di Isabella d’Aragona nel XVI secolo, per essere poi, nel XIX secolo prima prigione e poi caserma. Pranzo a Bari Vecchia con una buona zuppa di pesce.
Polignano a Mare
Lasciamo il capoluogo per scendere verso sud lungo il litorale adriatico e raggiungere un’altra delle perle della costa pugliese, Polignano a Mare. Polignano è la terra natia dell’indimenticabile Domenico Modugno, celebrato con una grande statua, tappa imperdibile per chi giunga in questo angolo meraviglioso di Puglia.
Il borgo regala anche una delle viste più belle del Mediterraneo, quella che si gode da una terrazza che si affaccia su Lama Monachile, la spiaggia da sogno del borgo. Incantevole il centro storico, che tra viuzze, vicoli e piazzette ci porta a scoprire piazza Vittorio Emanuele sulla quale si affaccia il palazzo dell’Orologio.
Nucleo antico ricco di edifici storici tra cui la chiesa di Sant’Antonio, la chiesa Matrice di Santa Maria Assunta e il palazzo Marchesale. Da vedere anche il vecchio ghetto ebraico dove sono situate l’ex cattedrale, la bella cappella di Santo Stefano e la chiesa del Purgatorio.
Polignano a Mare è anche e soprattutto mare. Per gli amanti delle escursioni in grotta vi sono la grotta Azzurra, quella delle Rondinelle, quella dei Fidanzati e la grotta Palazzese. Cena a base di pesce con un piatto di paccheri cacio, pepe e tartare di gambero, e un sorbetto al gelso.
Giorno 3: Castellana Grotte, Fasano e Locorotondo
Castellana Grotte
La mattinata del terzo giorno la dedichiamo a una delle meraviglie della natura di Puglia, le grotte di Castellana a Castellana Grotte. Una visita che lascia senza fiato quella alle grotte, straordinario complesso di cavità sotterranee di origine carsica.
Un viaggio emozionale tra caverne e voragini, alle quali sono stati dati nomi mitologici o fantastici. Dalla Grave alla Grotta Nera, dal Cavernone dei Monumenti alla Caverna della Civetta, dal Corridoio del Serpente al Piccolo Paradiso, dal Laghetto dei Cristalli alla Grotta Bianca, solo per citare alcuni degli ambienti del percorso, è un susseguirsi di bellezza e stupore, una meraviglia naturale che lascia spesso senza fiato.
Fasano
Lasciata Castellana Grotte ci dirigiamo a Fasano dove, dopo oltre 150 chilometri di viaggio, lasciamo l’auto alla ricarica presso la colonnina Plenitude+Be Charge di via Marco Pacuvio. Ne approfittiamo per fare pranzo in uno dei ristoranti di Fasano, dove ci concediamo dei fiori di zucca pastellati e degli gnocchi ripieni di melanzane, basilico e provola.
Locorotondo
Dopo il pranzo a Fasano, con l’auto carica ripartiamo. É Locorotondo la meta del pomeriggio. Tra uliveti, masserie e frantoi raggiungiamo una delle splendide città bianche; dal cuore antico a forma circolare dalla singolare conformazione che ricorda una torta, Locorotondo è arroccato su una collina e si visita lentamente tra vicoli e affacci panoramici sulle campagne sottostanti.
Scelto per riprese cinematografiche tra cui “Così è la vita” di Aldo, Giovanni e Giacomo e “Baciami piccina” con Vincenzo Salemme, propone un centro storico con le caratteristiche stradine pavimentate, dove merita una sosta la chiesa settecentesca di San Giorgio Martire, mentre il salotto della città è piazza Vittorio Emanuele, elegante scorcio della zona antica. Vino autoctono e olio d’oliva locale sono gli acquisti obbligati del borgo.
Sosta golosa in uno dei locali di Locorotondo con un piatto di orecchiette con ricotta e un assaggio di pollo con i peperoni.
Giorno 4: Ostuni
A una manciata di chilometri di Locorotondo c’è Ostuni, altro gioiello bianco dell’estrema Murgia meridionale. Occupata da Ostrogoti, Longobardi, Saraceni, Mori, Svevi e Normanni, ha nella sua parte antica, detta La Terra, la sua zona più pittoresca.
Circondata dalla imponente cinta muraria, è un susseguirsi di scorci caratteristici e affacci sulla pianura sottostante. Caratterizzata da un continuo saliscendi, la passeggiata nel centro storico svela innumerevoli angoli ricchi di suggestione.
Tra i tesori di Ostuni vi sono la concattedrale di Santa Maria Assunta, dall’interno con un soffitto piano dipinto, cappelle barocche e un altare ligneo della prima metà del XVIII secolo.
Cena a base di salumi locali, tra cui il salame casereccio e il capocollo di Martina Franca, e formaggi come il cacioricotta, la burrata e la giuncata.
Giorno 5: Lecce e Gallipoli
Lasciata Ostuni ci dirigiamo a Lecce, perla del Salento.
Ci addentriamo nel centro storico della città alla scoperta dei suoi tanti tesori barocchi: cuore religioso del capoluogo è la cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta, dall’interno con ben 13 altari. Altro tesoro da non perdere in città è la basilica di Santa Croce con il vicino palazzo del Governo.
Lecce
La passeggiata nel cuore di Lecce non può non giungere poi in piazza Sant’Oronzo, dalla quale si giunge a uno degli angoli più suggestivi della città, l’Anfiteatro romano, meraviglia dell’età augustea. Ai tanti tesori dell’architettura leccese si uniscono le tante caratteristiche botteghe artigiane dove fare acquisti.
Pranzo in uno dei locali del centro per un assaggio di capocollo pugliese e proseguire con i saporiti pezzetti di cavallo al sugo di pomodoro, che accompagniamo con un vino rosso corposo come il Salice Salentino.
Gallipoli
L’itinerario nelle terre di Puglia si chiude nella vicina Gallipoli, a una trentina di chilometri da Lecce, importante località turistica sulle rive dello Ionio. É su un isolotto collegato alla terraferma da un ponte, circondato da acque cristalline, che è situata la zona antica della cittadina ionica.
Ad annunciare l’arrivo alla città vecchia è il castello Angioino Aragonese, vicino al quale sorge la bella fontana Greca del XVI secolo e la cappella di Santa Cristina, meta devozionale dei pescatori locali.
Tesoro della città vecchia è la concattedrale di Sant’Agata, tra le più importanti espressioni di barocco salentino: riccamente decorata presenta all’esterno numerose nicchie contenenti statue di pietra di Santa Teresa d’Avila, Sant’Agata, San Sebastiano, San Fausto e Santa Marina, con l’interno che presenta interessanti altari barocchi.
Sono i profumi dei ristoranti a portarci a tavola per l’ultimo pasto dell’itinerario nel quale ci godiamo lo scapece, ricetta tradizionale che prevede la frittura in olio bollente dei pesciolini che vengono poi passati nel pane grattugiato e messi a marinare in una soluzione di aceto e zafferano, che assaporiamo con un vino bianco leccese, il Leverano.