Sarà capitato a molti automobilisti elettrici di parlare con entusiasmo ad amici e parenti della propria vettura e di come si riesca a condurre una vita del tutto normale guidandola, trovando dall’altra parte, però, sempre un po’ di diffidenza. La risposta classica è “non la comprerei, ho paura di rimanere con la batteria scarica”, ma spesso chi parla in questo modo esprime un timore filtrato da alcune barriere psicologiche, delle quali spesso non si è nemmeno consapevoli. L’Università di Ginevra ha realizzato uno studio proprio su questo tema, dal titolo: “Contrastare il problema dell’autonomia dei veicoli elettrici con un intervento comportamentale scalabile”.
Lo studio dell’Università di Ginevra
Rispetto a molti anni fa, il numero di veicoli elettrici è aumentato vertiginosamente e pian piano, anche i prezzi stanno raggiungendo cifre meno elevate. Alla luce di ciò, gli studiosi si sono chiesti: ora che le principali barriere economiche e tecnologiche sono state rimosse (prezzi di acquisto più accessibili, incentivi, rete più fitta di stazioni di ricarica), quali fattori stanno ancora bloccando l’adozione diffusa di questa modalità di trasporto? Gran parte della risposta risiede nei pregiudizi cognitivi degli automobilisti, secondo il gruppo di lavoro svizzero.
Nello studio, pubblicato a maggio 2022, l’equipe di ricercatori ha analizzato i fattori psicologici che dissuadono molte persone dal passare alle auto elettriche. Hanno scoperto che i proprietari di auto sottovalutano sistematicamente la capacità delle vetture elettriche, ritenendoli incapaci a soddisfare le esigenze quotidiane. Questi risultati, pubblicati su Nature Energy aprono quindi nuove strade per accelerare l’elettrificazione della mobilità, al di là di quelle che saranno le scelte politiche su tale fronte nei prossimi anni.
“Finora le iniziative legate alla transizione energetica si sono concentrate generalmente sulle barriere tecnologiche e finanziarie alla loro realizzazione. I fattori psicologici sono stati tenuti molto poco in considerazione. Tuttavia, molti studi dimostrano che gli individui non adottano automaticamente i comportamenti più vantaggiosi per sé stessi o per la società, spesso per mancanza di accesso a informazioni complete”, spiega Mario Herberz, autore dello studio e ricercatore presso il Consumer Decision and Sustainable Behaviour Laboratory del Dipartimento di Psicologia della Facoltà di Psicologia e Scienze della Formazione dell’Università di Ginevra.
Le auto elettriche possono già soddisfare le nostre esigenze quotidiane
Intervistando più di 2.000 automobilisti di diversa estrazione ed età in Germania e negli Stati Uniti, gli scienziati dell’Università svizzera hanno identificato la fonte dei pregiudizi cognitivi che li impedivano di adottare un veicolo elettrico. “Abbiamo osservato che i partecipanti hanno sistematicamente sottovalutato la compatibilità delle capacità delle batterie elettriche disponibili sul mercato attuale con le loro reali esigenze”, afferma Tobias Brosch, autore dello studio e direttore del Consumer Decision and Sustainable Behaviour Laboratory.
In altre parole, i consumatori ritengono erroneamente che l’autonomia delle attuali batterie non sia sufficiente a coprire i propri spostamenti quotidiani. Questa sottovalutazione è sostanziale e i ricercatori la stimano intorno al 30%. “Per rassicurare le persone, la soluzione non è solo densificare la rete delle stazioni di ricarica o aumentare le dimensioni delle batterie, che richiedono risorse più scarse come litio e cobalto. È fornire informazioni adeguate alle esigenze concrete degli automobilisti che ridurre la loro preoccupazione e aumentare la loro disponibilità ad adottare un veicolo elettrico”, spiega Herberz.
Il team di ricerca ha scoperto che oltre il 90% dei viaggi in auto potrebbe essere completato con veicoli con un’autonomia di 200 chilometri, un’autonomia che già offrono la maggior parte delle batterie attualmente disponibili. “La tendenza è aumentare le prestazioni, ma abbiamo osservato che una maggiore autonomia, ad esempio oltre i 300 km, non aumenta l’adattamento alle esigenze quotidiane: avrebbe solo un impatto minimo sul numero di viaggi aggiuntivi che possono essere completati con una carica elettrica. L’aumento delle dimensioni delle batterie non è quindi un elemento chiave nella transizione energetica”, ha aggiunto lo studioso.
In Italia, ad esempio è stato stimato che gli automobilisti percorrono meno di 40 chilometri in auto al giorno: un numero assolutamente compatibile con i consumi medi di un’auto elettrica, soprattutto se consideriamo la guida cittadina. A tal proposito vi consigliamo di consultare la nostra rubrica E-Mobility Life, al cui interno troverete alcune idee su come vivere nella quotidianità senza ansia da ricarica, sfruttando la capillarità della rete di ricarica Plenitude+Be Charge.