La Puglia negli ultimi anni è sicuramente una delle mete più amate e gettonate dagli italiani – e non solo. Tra le sue aree spicca la Valle d’Itria, che in pochissimo tempo è riuscita ad affermarsi tra le destinazioni più agognate al mondo, complice la particolarità dei suoi trulli e la presenza delle tante masserie riconvertite in confortevoli hotel.
Sicuramente il periodo più indicato per un viaggio in questa zona è la bella stagione, che in Puglia è abbastanza lunga e va orientativamente da maggio fino a ottobre. L’ideale sarebbe fermarsi almeno una settimana, per vivere i lenti ritmi pugliesi e per poter visitare tutto tranquillamente, ma so bene che il tempo a disposizione per la maggior parte di noi è sempre poco, quindi vi rassicuro: la scoperta di questa area si può concentrare anche in un weekend.
Vi propongo quindi un itinerario per un weekend in Valle d’Itria, un viaggio rigenerante che prevede brevi spostamenti, da fare comodamente in auto elettrica. Si parte da Savelletri, dove andiamo a caricare la nostra auto elettrica alla colonnina Plenitude + Be Charge in Via Accademia Navale.
GIORNO 1: Dal mare ai trulli
SAVELLETRI
Il nostro weekend pugliese in auto elettrica parte da Savelletri, piccola cittadina sul mare che in pochi anni è passata dall’essere il “borgo dei pescatori” rinomato per la bontà dei suoi ricci (da mangiare rigorosamente col pane) all’essere la Mecca degli amanti delle masserie. A Savelletri sorgono infatti tante meravigliose masserie che hanno fatto dell’ospitalità il loro marchio di fabbrica.
E così, dopo una passeggiata pervasa dal profumo del mare, decidiamo di fermarci a pranzo in una masseria, per gustare la cucina tradizionale pugliese circondati dal bianco e dagli ulivi.
ALBEROBELLO
Nel pomeriggio facciamo tappa ad Alberobello, la magnifica Città dei Trulli, ormai famosa in tutto il mondo, oltre che Patrimonio UNESCO. I trulli sono costruzioni rustiche caratterizzate da un tetto a cono formato dalle cosiddette chiancole. Un tempo venivano utilizzati dai contadini per riporre gli attrezzi del mestiere, ragion per cui sono disseminati in tutta la Valle d’Itria.
Solo ad Alberobello, però, vi è una tale concentrazione (anche nel centro del Paese) da trasformare il paesaggio in una fiaba. Sì, perché una volta arrivati ad Alberobello ci si sente protagonisti di una fiaba. Il mio consiglio è di girovagare per tutta la Città dei Trulli lasciandosi ammaliare da queste costruzioni, fino ad arrivare nel Rione dell’Aia Piccola, ancora poco turistico e dalla dimensione più intima.
LOCOROTONDO
Ultima tappa della giornata è Locorotondo, caratterizzata da un centro storico candido e caratteristico per la presenza delle cummerse, casette dai tetti spioventi. Stasera dormiremo proprio in una cummersa, parte di un albergo diffuso. Lasciamo quindi i bagagli per poi andare subito alla scoperta di questo borgo che rientra tra i Borghi più belli d’Italia.
Il perché? Lo capiamo subito. Basta perdersi tra i suoi vicoli per lasciarsi incantare dai balconcini in fiore, dai dettagli curatissimi sulle pareti e persino sulle porte delle abitazioni. Anche Locorotondo sembra essere uscita da un libro delle favole. Dulcis in fundo, andiamo a cena da Casa Pinto per gustare gli ottimi piatti della tradizione locale, accompagnati da una buona pizza (che qui viene preparata a regola d’arte).
GIORNO 2: DA CISTERNINO A OSTUNI
CISTERNINO
Dopo una lunga tappa al bar per una lenta e rigenerante colazione, prendiamo la nostra auto elettrica per andare alla scoperta di Cisternino. In pochi minuti raggiungiamo il cartello che ci accoglie all’ingresso e ci ricorda che anche Cisternino è annoverata tra i borghi più belli d’Italia. Difatti anche lei ci incanta con il suo centro storico che, sebbene non presenti i dettagli curati e minuziosamente studiati di Locorotondo, racchiude l’anima pugliese, anche nelle sue sfaccettature più veraci. Soprattutto a tavola.
Cisternino è infatti famosa per le sue bombette, gustosissimi involtini di carne ripieni di caciocavallo. La tradizione vuole che si gustino nei tipici fornelli della città, scegliendo prima la carne al bancone e poi accomodandosi aspettando che venga preparata. Non possiamo che cedere alla tradizione e per pranzo ci fermiamo proprio in uno dei fornelli storici, Zio Pietro, per lasciarci conquistare dalle tanto amate bombette, accompagnate da patate cotte sotto la cenere e verdure.
MARTINA FRANCA
Dopo questo apprezzatissimo pranzo tradizionale, riprendiamo la nostra auto elettrica e ci dirigiamo a Martina Franca per completare il pranzo con un dolce tipico della città. D’altronde si sa, non si può pensare di fare la dieta in Puglia. E quindi ci facciamo tentare dalla moltitudine di specialità locali.
Nello specifico, Martina Franca è famosa per il bocconotto di Caffè Tripoli, attività storica ubicata nella piazza principale della città. Vale la pena gustare questo dolce non solo per la sua bontà, ma anche perché l’esperienza nel Caffè Tripoli consente di fare un vero e proprio viaggio nel passato.
Dopo questo ricco dessert accompagnato dal caffè decidiamo di fare una passeggiata per ammirare il centro storico di Martina Franca, famosa per la sua architettura opulenta e barocca che si distingue da quella delle cittadine vicine. Dopo due ore curiosando a Martina (è così che la chiamano le persone del posto, abbreviandone il nome), ci dirigiamo a Ostuni per uno dei momenti più attesi: il tramonto.
OSTUNI
Ostuni, famosa per il suo candore – ragion per cui le è stato affibbiato il nome “Città Bianca” è il posto perfetto per ammirare il tramonto. E noi pugliesi lo sappiamo bene. Vi sono numerosi locali con vista che permettono di gustare un aperitivo mentre il sole cala all’orizzonte.
Prima di raggiungere questi locali ci perdiamo nel labirinto di vicoli color bianco immacolato, lasciandoci sedurre dal profumo dei panni stesi e dall’atmosfera unica che si respira in questa città così pittoresca, tappa imperdibile in Puglia. È impossibile non subire il fascino di Ostuni ed è per questo che abbiamo deciso di trascorrere qui la seconda e ultima notte in Valle d’Itria.
GIORNO 3: TORRE GUACETO E RIENTRO
Decidiamo di goderci Ostuni anche al mattino, con una passeggiata mattutina per ammirare la famosa “porta sul cielo”. Poi ci dirigiamo al mare, sul versante Adriatico, per trascorrere l’ultima giornata in completo relax alla Riserva Naturale di Torre Guaceto.
Si tratta di un’oasi paradisiaca caratterizzata da sabbia bianca e finissima lambita da acque dai colori cristallini. È una tappa ideale per gli amanti dello snorkeling, in quanto Riserva di alcune specie protette di pesci e tartarughe marine.
D’estate è la meta perfetta per i bagnanti che amano i luoghi più selvaggi e idilliaci, ma anche quando le temperature sono più basse ha il suo fascino. Torre Guaceto è infatti anche ideale per fare lunghe passeggiate arrivando fino alla Torre Aragonese. Appena arrivati veniamo catturati dai colori brillanti del mare e della sabbia e ci diciamo che sì, questa non poteva che essere la conclusione perfetta di questo weekend!