Napoli è una città unica al mondo, una di quelle città che andrebbe vista almeno una volta nella vita. E con lei, tutta la zona circostante. Storia, arte, bellezza e un’incredibile gastronomia qui si fondono regalando al visitatore – e al napoletano stesso – un’esperienza unica nel suo genere, coinvolgente e a tratti commovente. Sarà per questo che io non mi stanco mai di “passare a trovarla” e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo.
Selezionare cosa vedere in un weekend a Napoli non è semplice, ma io ci ho provato inserendo nel tour anche due aree vicine non meno affascinanti. Il risultato è un itinerario perfetto per qualsiasi periodo dell’anno e per tutti coloro che amano lasciarsi incantare (anche a tavola).
Il nostro viaggio on the road è all’insegna della storia, dell’arte e della bellezza, ma anche della mobilità elettrica: non a caso la provincia campana pullula di punti di ricarica Be Charge. Basterà aprire l’app Be Charge per individuare – ed eventualmente prenotare – la colonnina presso la quale si desidera ricaricare, per poi godersi comodamente la bellezza della città di San Gennaro e non solo.
Qui sotto potete trovare una mappa, aggiornata al momento in cui si scrive, dei punti di ricarica della zona.
Giorno 1: Napoli
Dopo aver lasciato i bagagli nel nostro hotel ubicato sul meraviglioso lungomare napoletano, iniziamo la scoperta della città con la visita dell’emblematico Castel dell’Ovo, che si staglia imponente proprio di fronte al balcone della nostra camera. Divenuto uno dei simboli della città, questo castello è il posto perfetto per godere di una visuale completa – e anche un po’ romantica – dall’alto.
Da Castel dell’Ovo ci spostiamo per visitare un altro simbolo della città: il Maschio Angioino. Tutti lo ammirano dall’esterno, ma pochi sanno che questo edificio custodisce il museo civico al suo interno. E vale la pena visitarlo, partendo dalla bellissima sala Carlo V con le sue sculture in marmo e in gesso fino all’ultimo piano del museo dove sono riunite opere pittoriche e sculture realizzate da diversi artisti partenopei. Il tutto godendo di un panorama mozzafiato.
A questo punto ci è venuta fame – cosa non molto difficile quando si gira per Napoli e si è continuamente tentati dal profumo della pizza, della sfogliatella e chi più ne ha più ne metta. Per pranzo decidiamo quindi di fermarci in una pizzeria che è un’istituzione in città: Starita a Materdei. Inutile dirvi che la pizza qui è un capolavoro e mi sento di consigliarvi anche l’antipasto di ciurilli, fiori di zucca in pastella ripieni di ricotta. Impossibile descriverne la prelibatezza!
Nel pomeriggio continuiamo la nostra visita con una lunga passeggiata da Piazza San Domenico a San Gregorio Armeno. Quest’ultima collega il decumano inferiore al maggiore ed è uno dei luoghi imperdibili a Napoli, con l’antichissima tradizione dell’esposizione dei presepi e le riproduzioni dei grandi artisti, oltre a cornetti, caricature e tutto ciò che è fortemente connesso alla tradizione e alla superstizione partenopea.
A cena decidiamo di fermarci in un ristorante di pesce sul lungomare, per poi riposarci in vista della lunga giornata che ci aspetta domani.
Giorno 2: Pompei e Ercolano
Dopo una ricca colazione a base di sfogliatelle e caffè (rigorosamente preparato nella moka), recuperiamo la nostra auto elettrica per raggiungere due siti archeologici che trasportano indietro nel tempo, che permettono di passeggiare nel passato, di mettersi nei panni delle antiche civiltà che un tempo popolavano quelle zone, quelle case, quelle piazze di cui ormai resta ben poco. Sto parlando di Pompei ed Ercolano.
Partiamo da Ercolano, il sito più vicino a Napoli, che infatti raggiungiamo in pochi minuti dal centro della città. Pensate che questo è l’unico sito dove è rimasto del legno carbonizzato perché il fango ne ha impedito la decomposizione. Visitare Ercolano regala la magica sensazione di passeggiare nella storia, di immaginare la vita di un tempo rivivendo anche la tragedia che ha reso famosa questa località. È da brividi.
Come è da brividi la meravigliosa Pompei, che abbiamo visitato nel pomeriggio dopo un panino al volo all’uscita dal sito di Ercolano. Quello di Pompei è uno dei siti archeologici UNESCO più famosi e più visitati al mondo e, una volta all’interno, il motivo è chiaro. È qualcosa di davvero unico, speciale. Il mio consiglio è di visitarla, come noi, dal tramonto in poi.
Per cena siamo tornati a Napoli e abbiamo provato un’altra icona della gastronomia tradizionale della città: la pizza fritta. Abbiamo scelto di gustarla da Isabella De Cham, leader dell’imprenditoria femminile che è stata una delle protagoniste della rinascita del Rione Sanità. La sua pizza fritta è un capolavoro e riesce magicamente a risultare gustosissima e al contempo leggera.
Giorno 3: da Napoli a Bacoli, Campi Flegrei e piscina mirabilis
Per l’ultimo giorno del nostro weekend partenopeo ci aspetta la scoperta di altri siti incredibili. Ricarichiamo la nostra auto alla colonnina Be Charge di Cupa Imparato mentre gustiamo in tranquillità una buona sfogliatella rigorosamente accompagnata dal caffè napoletano dall’aroma ricco e irresistibile.
A soli nove minuti di auto si trova il Museo di Capodimonte, la prima tappa della nostra ultima giornata, nonché uno dei musei più apprezzati al mondo, conosciuto per le sue magnifiche ceramiche, ma anche per le opere di Tiziano, Caravaggio, Ribera e molti altri artisti di fama internazionale.
La “chicca” è l’opera Vesuvius, realizzata da Andy Warhol, che si trova all’ultimo piano e che l’artista volle creare appositamente per la città di Napoli. Un regalo bellissimo del mito indiscusso della pop art.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Bacoli, a circa 40 minuti di auto da Napoli, per ammirare i Campi Flegrei e Piscina Mirabilis. Ci tenevo a chiudere il mio weekend qui, con la misteriosa visita della cisterna più grande al mondo che sia mai stata costruita nell’antichità. Si dice che contenesse circa 12 milioni di litri d’acqua.
Qualcosa di impressionante, come il paesaggio circostante. Ritagliatevi una mezza giornata da dedicare a Bacoli che, benché sia una zona meno conosciuta dai turisti, merita davvero.
Il nostro weekend termina qui, ma con Napoli è solo un arrivederci. C’è ancora tantissimo da scoprire, in città e nel suo hinterland.