È il mare dei torinesi. La Riviera ligure di Ponente è indubbiamente la zona di mare più frequentata dagli abitanti del capoluogo piemontese; molti hanno casa lungo la costa, in uno dei tanti borghi del savonese o dell’imperiese. C’è comunque anche chi la riviera la raggiunge per un soggiorno di qualche giorno, per un tour di scoperta o per concedersi un itinerario tra monti e mare.
Viaggio elettirco tra Piemonte e Liguria
Abbiamo optato per un itinerario che da Torino ci ha portato nelle terre del cuneese in auto elettrica, alla scoperta delle bellezze di alcune delle città più belle del sud del Piemonte, a varcare i monti boscosi che dividono Piemonte e Liguria fino a giungere in riva al mare, concedendoci la visita di alcuni dei centri più pittoreschi e ricchi di bellezze della costa, per tornare poi in Piemonte, scoprire nuovi centri e raggiungere nuovamente la capitale sabauda.
Giorno 1: Partenza da Torino per Carmagnola, Fossano e Garessio
Si parte la mattina presto dal cuore della città, con la batteria carica (Torino abbonda di punti di ricarica Plenitude+Be Charge), dopo aver gustato un buon cappuccino con brioche in un caffè storico. Lasciamo la città della Mole dirigendoci verso sud, percorrendo le ampie campagne che caratterizzano l’estremo sud del torinese. È Carmagnola la prima tappa dell’itinerario. Situata a trenta chilometri dal capoluogo, è la città del peperone, celebrato in un’importante fiera nazionale che si tiene tra la fine di agosto e l’inizio di settembre.
Carmagnola
Interessante centro storico e culturale, Carmagnola merita una visita per il suo centro storico e per le tante emergenze architettoniche: tra i suoi tesori vi sono l’antico castello del XIII secolo, sede del Comune, edifici signorili come Casa Cavassa, la Casa delle Meridiane e palazzo Lomellini, la Sinagoga e la chiesa di Sant’Agostino risalente al XIV secolo.
Interessante anche l’offerta museale con il Museo Civico Navale, straordinario percorso alla scoperta della vita quotidiana in mare, tra storia della Marina Italiana, modellismo navale e attività navali dall’Unità d’Italia a oggi, e il Museo Civico di Storia Naturale. Pranzo in uno dei ristoranti della città concedendosi un assaggio di formaggi locali e un buon piatto di agnolotti del plin al sugo d’arrosto, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di Barbera d’Alba.
Fossano
Lasciata Carmagnola si torna sulla strada che conduce nel cuore delle terre cuneesi, tra campi coltivati, vecchi cascinali, colline e antichi campanili, con, sullo sfondo, l’inconfondibile sagoma del Monviso. Fossano è la seconda meta dell’itinerario, tra le cittadine più importanti della provincia di Cuneo. È il maestoso castello dei Principi d’Acaja a caratterizzare la città, fondata nella prima parte del XIII secolo, con un interessante centro medievale che propone scorci, vicoli e chiese che riportano alle atmosfere medievali e barocche.
Garessio
Affacciato sulla porticata via Roma c’è il duomo. Altro tesoro della città è la chiesa della Santissima Trinità, detta dei Battuti Rossi, tra i più interessanti esempi di Barocco piemontese della zona.Ultima tappa della giornata è Garessio, che raggiungiamo dopo aver lasciato le fertili terre di Fossano e aver costeggiato il corso del Tànaro. Imperdibile il suo caratteristico centro storico, diviso in tre borgate, Ponte, Maggiore e Poggiolo.
Da assaggiare a Garessio i tipici garessini, morbidi dolcetti al cacao e nocciole, simili alle meringhe. Cena in uno dei ristoranti della cittadina con un misto di salumi e formaggi e un piatto di vitello tonnato da accompagnare da un bicchiere di Arneis, prestigioso vino bianco del Roero. Prima di ritirarci per la notte ci concediamo una passeggiata nel fresco della sera.
Giorno 2: Albenga, Alassio
Si riparte alla volta del mare. Imbocchiamo la strada statale 582 del Colle di San Bernardo. È un percorso tipicamente montano quello che ci attende. Saliamo, tra tornanti e affacci panoramici, fino ai 957 metri del Colle di San Bernardo, dal quale si inizia a scendere alla volta della Liguria. Tra i vari centri abitati che incontriamo lungo il percorso, il più caratteristico è sicuramente Zuccarello, il cui nucleo medievale fu la capitale del Marchesato di Zuccarello, antico stato italiano preunitario dal XIV al XVII secolo.
Albenga
Proseguiamo alla volta di Albenga, e approfittando della colonnina presente sulla strada statale Albenga-Garessio raggiungiamo a piedi il bel centro storico della città, tra i più interessanti della Liguria, in gran parte circondato da mura e nel quale svettano torri, e si trovano palazzi di pregio e architetture di origine medievale.
Autentico tesoro della città è la cattedrale di San Michele Arcangelo, dalla facciata che presenta caratteri romanici e gotici, alla quale si uniscono il campanile, splendido esempio d’arte tardogotica, costruito tra il 1391 e il 1395, e il battistero paleocristiano del V secolo. Tra gli altri edifici di pregio della città vi sono il palazzo Vecchio del Comune, dalla tipica merlatura ghibellina, e la torre comunale.
Per continuare la visita della città senza fermarsi, ideale è concedersi un assaggio di focaccia alle olive, oppure quella alle cipolle, o magari al formaggio. Da vedere anche la suggestiva piazzetta dei Leoni, così chiamata per i tre leoni di pietra piperina portati da Roma dai conti Costa del 1608. Per chi si vuole concedere un museo c’è, tra gli altri, il Museo Diocesano, situato nel palazzo Vescovile, autentico scrigno di tesori ricavato in sale affrescate ricche di storia.
Lasciata Albenga percorriamo la litoranea, con vista sull’Isola di Gallinara, fino a giungere alla vicina Alassio. Alla storia e ai tesori architettonici di Albenga si unisce la vivacità di Alassio, tra le mete balneari più apprezzate della Riviera di Ponente.
Alassio
È d’obbligo, per chi la visita, una passeggiata in via XX Settembre, meglio conosciuta come il “budello”, anima mondana della città, arteria che percorre tutto il centro storico di Alassio, nella quale convergono tanti pittoreschi vicoli, è il suo cuore commerciale, susseguirsi di botteghe, negozi, pasticcerie, gelaterie, caffè e ristoranti.
Sul budello si affacciano numerosi edifici di pregio e ricchi di storia come palazzo Scofferi, palazzo Ferrero de Gubernatis Ventimiglia e palazzo Bonfante. Ricco il patrimonio architettonico religioso della città con la parrocchiale di Sant’Ambrogio, a due passi dal budello, Santa Maria degli Angeli e la chiesa di Sant’Anna ai Monti.
Imperdibile una passeggiata sul mare, con vista sull’Isola di Gallinara, prima di sedersi a tavola in uno dei ristoranti della città, per godersi un antipasto di pesce e un piatto di riso alla marinara, il tutto annaffiato da un buon vino bianco locale, magari un Vermentino. Passeggiata serale nel vivace centro storico, godendosi, prima della notte, un ventilato affaccio sul mare.
Giorno 3: Laigueglia, Imperia, Cuneo
Laigueglia
Lasciamo Alassio per la vicina Laigueglia, piccolo borgo marinaro della riviera delle Palme. Merita una visita il suo centro storico, che conserva ancora il sapore antico che pare quasi riportare a quando Laigueglia era un borgo di marinai, mercanti e pescatori di corallo.
Tra i tesori architettonici del borgo vi sono la chiesa parrocchiale barocca di San Matteo, fiancheggiata da due campanili gemelli sormontanti da cupole di maiolica colorata e l’oratorio di Santa Maria Maddalena. Sulla riva del mare c’è ancora uno dei tre torrioni cinquecenteschi edificati per l’avvistamento dei nemici, denominato “il Baluardo” o “Bastione di Levante”.
Imperia
Lasciamo Laigueglia e proseguiamo alla volta di Imperia, superando altri interessanti borghi costieri tra cui la vitale Diano Marina.Di Imperia merita una visita l’antico Parasio, il nucleo antico dove è bello perdersi tra i caruggi che intrecciano la via principale che sale fino alla cima.
Sono Oneglia e Porto Maurizio le due anime di Imperia, cittadina vitale affacciata sul mare che propone un ricco apparato monumentale nel quale spicca la basilica neoclassica di San Maurizio, più grande chiesa della regione. È la farinata, la bassa torta salata di farina di ceci e olio di oliva, a rendere unico il pranzo imperiese.
Lasciamo il mare di Imperia e saliamo alla volta del Piemonte percorrendo la strada statale del Colle di Nava. Valloni selvaggi e borghi, tra cui Pontedassio, Pieve di Teco e Ormea, si susseguono nel tratto montano che divide la Riviera di Ponente dall’ampia pianura cuneese che raggiungiamo nel cuore del pomeriggio.
Cuneo
È Cuneo la nuova tappa del nostro itinerario. Da non perdere la centrale via Roma che dall’estremità della città corre fino al suo salotto, piazza Galimberti, intitolata all’Eroe Nazionale della Resistenza Italiana. Belli gli storici portici ricchi di botteghe, negozi e locali.
Tra i principali tesori della città vi sono la chiesa di Sant’Ambrogio, la cattedrale e il palazzo della Torre, prima sede del municipio, sormontato dalla torre civica del XIV secolo. Da non perdere a Cuneo un assaggio dei tipici cuneesi al rum, i cioccolatini formati dalla morbida crema pasticcera al cioccolato fondente e rum, racchiusa tra due cialde di meringa, ricoperta da un guscio di cioccolato fondente.
Cena in uno dei locali del centro della città, con carne cruda battuta al coltello, un piatto di tagliatelle al Castelmagno, il prestigioso formaggio dei monti del cuneese, una tagliata di vitello al sale grosso e rosmarino, da accompagnare con un rosso classico piemontese, un Dolcetto di Dogliani, per finire con un bonet alle nocciole. Dopocena a passeggio per il centro medievale di Cuneo.
Giorno 4: Racconigi e ritorno a Torino
Dopo una ricca colazione con le tipiche paste di meliga, preparate con la farina di mais, si riparte alla volta di una delle cittadine più ricche di storia del Piemonte, Racconigi. Al suo suggestivo centro storico si unisce il sontuoso castello, autentico tesoro della città, Patrimonio dell’Umanità Unesco e parte delle Residenze Sabaude del Piemonte.
Castello Reale di Racconigi
La visita al castello Reale di Racconigi è un’esperienza che non si dimentica: l’attaccamento che la famiglia Savoia ebbe per tale imponente residenza fu così grande che ancora oggi, visitandolo, par quasi respirarne la presenza. Alla ricchezza e allo sfarzo degli ambienti interni si unisce la maestosità del parco. Incantevole la bellezza delle sale del castello, e di grande suggestione l’enorme parco, tra zone alberate e ampi spazi prativi.
Prima di ripartire alla volta di Torino ci concediamo una sosta golosa per assaporare qualche antipasto, tra cui le saporite acciughe al verde, e qualche formaggio tipico locale. Nel pomeriggio lasciamo la bella Racconigi. Alla vista dell’imponente castello di Moncalieri si inizia a respirare l’aria della grande Torino, che pian piano si avvicina.